Milani va all'Expo

Maurizio Milani

Perché l'idea dell'arch. Boeri è una “pirlata” (con rispetto parlando). Essa prevede una filiera dei prodotti alimentari di ogni nazione, invece degli stand, per 180 paesi diversi. Centottanta mega orti dove si inizia dalla semina, si passa allo spargere diserbanti, fino alla raccolta dei prodotti tipici di quel luogo. Esempio: stand della noce di cocco. Ci vuole uno che va ad arrampicarsi sul tronco a piedi nudi e butta giù le noci di cocco. Come lavoro non è in regola (per cui lo stand è in multa). Però la tradizione è quella (in Amazzonia non danno le multe).

    Perché l'idea dell'arch. Boeri è una “pirlata” (con rispetto parlando). Essa prevede una filiera dei prodotti alimentari di ogni nazione, invece degli stand, per 180 paesi diversi. Centottanta mega orti dove si inizia dalla semina, si passa allo spargere diserbanti, fino alla raccolta dei prodotti tipici di quel luogo. Esempio: stand della noce di cocco. Ci vuole uno che va ad arrampicarsi sul tronco a piedi nudi e butta giù le noci di cocco. Come lavoro non è in regola (per cui lo stand è in multa). Però la tradizione è quella (in Amazzonia non danno le multe). Poi quando hai sbattuto giù le noci di cocco, c'è un altro indigeno (o usate figuranti?) con il machete che taglia la noce di cocco e va in giro in Stazione centrale a venderla: “Cocco! Cocco bello! Cocco! Cocco bello!”. Manca solo quello a Milano, poi siamo completi. Altro stand dell'Expo 2015 dedicato all'alimentare secondo l'arch. Boeri: in Africa mangiano i coccodrilli. Cosa facciamo? Lo stand con dentro due coccodrilli? E poi cosa fai? Chiami due macellatori abusivi e fai gli spiedini di coccodrillo? Non penso: giustamente ti saltano addosso i vegetariani. (Io modestamente sono vegetariano, mangio solo carne di cavallo, ma pochissima, tanto per vantarmi).

    Morale: non esagerate a fare l'Expo
    diverso da Shangai e Siviglia. Cosa vuol dimostrare? Che siamo più intelligenti degli altri? L'Expo deve essere così. Stand: ogni nazione il suo (Svizzera, Congo, Zambia, Isole marchesi); ognuno mette il suo vasetto di miele e marmellata. Lasciamo stare le api, il fuco e tutte quelle balle lì. Poi c'è sempre qualcuno che lega le api al fatto che quando si estinguono le api finisce il mondo. Balle: le api si sono già estinte nel 1350. Quelle che girano adesso cosa sono? Dei maiali? (Non penso).

    Poi per la canna di bambù come fai? Minimo la pianta di bambù ci mette quindici anni a crescere. L'Expo dura dieci mesi. Una soluzione sarebbe metter giù delle piante di bambù già adulte. Però c'è un altro problema: i pensionati che hanno gli orti lungo il fiume Lambro vengono a ciularle per usarle come canne da pesca. Allora cosa fai? Metti una guardia giurata per vigilare sulle canne di bambù. Ti costa 200 euro a notte.
    Per quanto riguarda gli orti abusivi lungo il Lambro è meglio non segnarli sulle cartine dei turisti che vengono a visitare l'Expo. Io invece sono con loro: le verdure irrigate con l'acqua del Lambro sono più buone e sane. Per il resto non c'è problema.

    Ormai nella competizione globale vincono i distretti iperspecializzati. Milano rischia di perdere: voler far tutto significa non far niente. La mia proposta è: Milano, tutto un bocciodromo. La città con più bocciodromi al mondo, ben 7.500. Come Las Vegas con i casinò. Gare tutto il giorno, una via l'altra. Alberghi e ristoranti pieni di giocatori, allenatori, arbitri; poi negozi di bocce, scarpe, custodie porta bocce, fabbriche di bocce e boccini. Perché abbiam scelto le bocce? Perché è uno sport piemontese, sarà dura che i cinesi entrino in questo settore. Se così fosse ripieghiamo sul tamburello. Tutta Milano piena di campi da gioco di tamburello, e così via.