La prova dell'impronta del diavolo

Umberto Silva

L'impedimento – bazzecole: Consiglio dei ministri, incontro con capi di stato… – non dispensa il premier dal comparire in tribunale, ma se c'è in ballo un concorso della magistratura il Csm non esita a dispensare un giudice (per due anni!) dal processo più necessario di questi tempi, quello di Rignano Flaminio, in tal modo invalidandolo dopo sei anni di angosce per le presunte vittime, i presunti carnefici e noi tutti.

    L'impedimento – bazzecole: Consiglio dei ministri, incontro con capi di stato… – non dispensa il premier dal comparire in tribunale, ma se c'è in ballo un concorso della magistratura il Csm non esita a dispensare un giudice (per due anni!) dal processo più necessario di questi tempi, quello di Rignano Flaminio, in tal modo invalidandolo dopo sei anni di angosce per le presunte vittime, i presunti carnefici e noi tutti. Non credo ai miei occhi e alle mie orecchie, devo avere capito male.

    Per il premier l'impedimento
    è illegittimo e più che breve il suo processo si annuncia eterno. Oggi di nuovo Mills, poi sarà la volta di Ruby, poi di questo, di quella e di quell'altro. Non si preoccupi, Cavaliere, avrà modo di perfezionare la sua già eccellente cultura giuridica: la proliferazione dei capi d'accusa è pari alla volontà persecutoria di chi li formula, vale a dire inesauribile; la si accuserà di qualsiasi cosa, dal furto degli occhi alla circonvenzione di lumache; il campo delle insinuazioni e dei sospetti, delle accuse e delle gogne, è infinito. Come cinque secoli fa sentenziarono i sommi inquisitori Institor e Sprenger, a provare che il diavolo è passato di lì fa fede la mancanza assoluta di sue tracce. Sicché un giorno Ella verrà punito per il più subdolo dei delitti, quello che solo occhiutissimi giudici riescono a vedere, consapevoli come l'assoluta mancanza d'indizi sia la prova definitiva della colpevolezza, lo stigma che non lascia scampo. Cavaliere, Lei verrà condannato per non aver commesso il fatto!
    Forse con la sua abituale destrezza eviterà la condanna, ma pena non lieve è sentirsi perennemente indagato.

    L'abolizione totale dell'italico sistema giudiziario potrebbe darle pace? No, trionferanno comunque i processi mediatici, il Web impazzirà di gioia, camminando per strada Ella si beccherà striduli insulti. Già a cento metri di distanza potrà leggere la sentenza impressa in mille volti, uno più torvo dell'altro; invano, con la simpatia che La contraddistingue, si fermerà a spiegare, cercando di strappare un sorriso. Non cambieranno, sarà Lei a cambiare. Quando esausto rientrerà nel suo palazzo, guardandosi allo specchio si accorgerà che la Sua stessa immagine La sta guardando con sospetto. Lei, infatti, non avrà più il suo volto scanzonato e solare, apparirà invece alquanto perplesso; il buonumore sarà un ricordo e si lascerà andare a brutte smorfie a cagione della “tempesta perfetta” che non le lascia scampo. D'altronde, persino i suoi seguaci La processeranno, accusandola di lesa allegria, di mostrarsi troppo serio e riflessivo, di non essere più quello di un tempo; la sua conquistata sobrietà farà loro paura, la sua novella integrità suonerà come un rimprovero; la sospetteranno di collusione con il severo nemico. A quel punto, Cavaliere, non ne potrà più e con tutte le sue forze si ribellerà, commettendo finalmente un vero crimine, reale, tangibile, bello grosso che tutti vedano, che tutti sappiano, che una volta per tutte la maledizione delle cinquemila bufale abbia fine e il processo possa concludersi con una sonora sentenza. Fulgido sarà il giorno in cui, pronto alla più ampia confessione, alla più dura condanna e a una sana espiazione, con il corpo del reato ancora caldo tra le mani Ella comparirà davanti ai giudici. Che non le crederanno.