La festa dei desideri è quella dell'amore in Giappone

Giulia Pompili

E' la festa dell'amore, ma non proprio identica alla consumistica San Valentino che l'occidente celebra il 14 febbraio. Oggi in Giappone si festeggia il Tanabata, letteralmente “Sette notti”, una cerimonia dedicata alle stelle e derivata in parte dalla festa dell'Obon (la Festa delle anime) e in parte dalla Qixi, un'altra festa tradizionale cinese.

    E' la festa dell'amore, ma non proprio identica alla consumistica San Valentino che l'occidente celebra il 14 febbraio. Oggi in Giappone si festeggia il Tanabata, letteralmente “Sette notti”, una cerimonia dedicata alle stelle e derivata in parte dalla festa dell'Obon (la Festa delle anime) e in parte dalla Qixi, un'altra festa tradizionale cinese.

    L'unica cosa che si compra, durante il Tanabata, sono i tanzaku, delle striscioline verticali di carta colorata dove i giapponesi scrivono i propri desideri. I tanzuku si appendono il giorno della festa all'albero di bambù che il comune mette a disposizione, per poi essere bruciati o lasciati correre nell'acqua del fiume. Quest'anno il comune di Tokyo ha venduto i tanzaku a poco meno di un euro per raccogliere fondi e aiutare gli orfani del terremoto dell'11 marzo. Anche a Sendai, la zona più colpita dallo tsunami, hanno fatto sapere che festeggeranno tradizionalmente il Tanabata: “Speriamo di rallegrare le persone della zona del Tohoku”, hanno detto gli organizzatori. Circa tremila decorazioni sono state allestite nel centro di Sendai, esattamente come un anno fa, con la sola differenza che “quest'anno abbiamo chiesto ai giapponesi di decorare anche le proprie case, per far tornare la festa a una dimensione tradizionale”.

    La celebrazione ricorre il 7 luglio
    in quanto “settimo giorno del settimo mese”, e celebra l'incontro tra la dea Orihime (la stella Vega) e il pastore Hikoboshi (la stella Altair). La Via Lattea, un fiume fatto di stelle che attraversa il cielo, separa i due amanti, che sono autorizzati a soddisfare il proprio desiderio d'amore una sola volta all'anno. Una punizione conferita loro dal padre di Orihime, Tenkou, arrabbiato con gli amanti per la scarsa produttività lavorativa seguita al loro matrimonio. Orihime può attraversare il fiume della Via Lattea camminando su un ponte formato dalle ali delle gazze. Se piove le gazze non possono raggiungere la via lattea e i due amanti dovranno aspettare un altro anno per incontrarsi.

    C'è anche una canzone tradizionale dedicata al Tanabata, che fa così:

    Sasa non ha sara-sara (笹 の 葉 さらさら) / The bamboo leaves, rustle, rustle,

    Nokiba ni yureru (軒端 に ゆれる) / shaking away in the eaves.

    Ohoshi-sama kira-kira (お 星 様 キラキラ) /  The stars go twinkle, twinkle

    Kin Gin sunago (金銀 砂 ご) / Gold and silver grains of sand


     

    • Giulia Pompili
    • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.