La luna di miele separata è la nuova frontiera della modernità

Annalena Benini

La luna di miele separata è un colpo di genio: il principe Alberto ha la fede al dito (requisito necessario per mettere al mondo un figlio legittimo, priorità del Principato) e una suite tutta per sé. Può guardare il calcio, navigare nei siti per adulti, telefonare a Putin, ricevere hostess in camera, ogni qualche ora alzarsi per andare a sottoporsi a un test di paternità (per fare prima, ormai lo chiamano dalle cliniche nei giorni di luna piena, quando c'è il picco delle nascite: almeno uno o due neonati sono quasi sempre suoi), senza doversi sorbire la disperazione della moglie Charlene.

    La luna di miele separata è un colpo di genio: il principe Alberto ha la fede al dito (requisito necessario per mettere al mondo un figlio legittimo, priorità del Principato) e una suite tutta per sé. Può guardare il calcio, navigare nei siti per adulti, telefonare a Putin, ricevere hostess in camera, ogni qualche ora alzarsi per andare a sottoporsi a un test di paternità (per fare prima, ormai lo chiamano dalle cliniche nei giorni di luna piena, quando c'è il picco delle nascite: almeno uno o due neonati sono quasi sempre suoi), senza doversi sorbire la disperazione della moglie Charlene. Che, qualunque cosa sia successa, qualunque stabilizzatore dell'umore le abbiano sciolto nel caffè, l'ha sposato.

    Si è lasciata truccare, vestire, bardare come un cavallo, e ha detto: “Sì”. Ha pianto non di gioia (aveva dichiarato a Vogue, una settimana prima: “Non voglio dare dignità alle bugie con una risposta, dico solo che le fotografie mie e di Alberto innamorati e sposati parleranno più forte di qualsiasi gossip vizioso e vuoto pettegolezzo”. Aveva ragione: Charlene nelle foto del matrimonio sembrava più felice di una che ha perso la famiglia in un incendio, ma più infelice di una che ha scoperto che l'unico sopravvissuto è il fidanzato inseminatore folle), poi è partita per il viaggio di nozze in Sudafrica (la sua terra) con le valigie, da cui i valletti hanno fatto sparire le pistole con cui aveva intenzione di uccidere Alberto, piene di sottovesti di seta, ha posato per altre foto da patibolo, e ha pernottato in un albergo a sedici chilometri da quello del marito. Il quale, volendo, non avrebbe avuto problemi a metterla incinta anche da quella modesta distanza.

    La luna di miele separata è la nuova frontiera della modernità (dopo le vacanze separate, i pasti separati, i letti separati, le camere separate, gli appartamenti separati), un modo non romantico ma molto efficace per far funzionare un matrimonio partito malissimo: gli sposi hanno la possibilità di trovare un equilibrio, riflettendo sulle proprie debolezze senza farsi trascinare dalla passione, e di soppesare con lucidità e calma l'eventualità di fare sedici chilometri (a piedi: oltre al passaporto a Charlene avranno sequestrato anche la patente) per andare ad accoltellare un principe con le posate del servizio in camera.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.