"Predatore brutale", anche la madre di Banon attacca DSK

Marina Valensise

Va avanti l'inchiesta preliminare per il tentato stupro di Tristane Banon e divampa in Francia il caso DSK. Dopo la denuncia di Tristane Banon, la scrittrice di 32 anni che sostiene di essere stata vittima nel 2003 di un tentativo di stupro da parte dell'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, adesso è la madre della presunta vittima a mettere il coltello nella piaga.

    Va avanti l'inchiesta preliminare per il tentato stupro di Tristane Banon e divampa in Francia il caso DSK. Dopo la denuncia di Tristane Banon, la scrittrice di 32 anni che sostiene di essere stata vittima nel 2003 di un tentativo di stupro da parte dell'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, adesso è sua madre a mettere il coltello nella piaga. Nel corso dell'interrogatorio di sei ore di fronte agli agenti della Brigata di repressione della delinquenza contro la  persona, Anne Mansouret, 65 anni, donna di antica bellezza ma di sicuro fascino, consigliere regionale eletta nelle liste del Partito socialista   e vicepresidente el consiglio generale dell'Eure, ha conferamto il racconto della figlia, ha ricordato come lei stessa l'avesse sconsigliata dal sporgere denuncia  e ha rivelato pure di aver avuto lei stessa all'inizo degli anni 2000 un rapporto  sessuale con Dominique Strauss-Kahn.

    Stando al sito dell'Express
    , la signora ha spiegato che si sarebbe trattato di “un rapporto consensuale ma chiaramente brutale”, e avrebbe avuto luogo “in uno degli uffici dell'Ocse a Parigi”, di cui all'epoca DSK era consigliere speciale presso il segretario genearale. Anne Mansouret ha descritto il leader socialista come “un predatore che non cerca di piacere, ma di prendere” e si comporata “con l'oscenità di un soldataccio”, ha spiegato che “in lui il desiderio  sessuale scatena un processo di sopraffazione”. La signora era une delle migliori amiche della seconda moglie di DSK, Brigitte Guillemette, che era  stata a sua volta la madrina di Tristane Banon, e la madre di Camille Strauss-Kahn, che di Tristane è stata fino a otto anni fa la grande amica. La cosa sconcertante di tutta questa vicenda è che la stessa Anne Mansouret, dopo aver mantenuto il silenzio per otto anni, adesso, quasi per scaricarsi la coscienza e superare i sensi di colpa, ha deciso di passare in prima persona al contrattacco, mettendo un carico da undici sul piatto dell'accusa contro DSK, per smentire l'immagine del “seduttore incallito, amante delle donne, ma incapace di brutalità e violenza”, sfurragata dalla cerchia degli amici di DSK da quando è scoppiato  lo scandalo del Sofitel. 

    Anne Mansouret ha ricordato agli inquirenti di come la figlia
    , “spaventatissima” le avesse telefonato “mentre stava lasciando di corsa l'appartamento” del VI arrondissement dove avrebbe avuto luogo l'aggressione da parte di DSK. Corsa al soccorso della figlia, la stessa Mansouret racconta oggi che avrebbe subito allertato l'amica Brigitte Guillemette, per informarla dei fatti, e che costei avrebbe ammesso di essere al corrente del comportamento sconveniente dell'ex marito, ma non avrebbe mai immaginato che egli potesse osare tanto. “A quel punto”, sempre secondo il sito del settimanale centrista, “Brigitte Guillement avrebbe chiamato DSK, che in sostanza le avrebbe risposto: “Non so cosa mi è preso. Sono andato a letto con la madre, e quando ho visto la figlia ho perso la testa”.

    Solo che adesso, stando alla ricostruzione del settimanale di centrodestra Le Point, Brigitte Guillemette  avrebbe smentito in blocco le affermazioni dell' ex amica Mansouret, sostenendo di non essere mai stata informata dei fatti  e di averla anzi telefonato lei stessa alla madre di Tristane per far cessare le voci sul conto del suo ex marito. Altro dettaglio inquetante, un magistrato di Evreux, consulatosi con un alto magistrato di Parigi, avrebbe  in un primo tempo consigliato a Anne Mansouret di sporgere denuncia per il tentato stupro della figlia, salvo poi dissuaderla dal farlo, perché in assensa di prove materiali, avrebbe diffcilmente vinto la causa. Anne Mansouret sostiene anche di aver parlato della vicenda con l'allora segretario del Ps, François Hollande, “apparentemente già al corrente, e desideroso di sapere come stava sua figlia e cosa contasse di fare”. E' anche vero che la stessa Mansouret che sconsiglio alla figlia di sporgere denuncia contro DSK, racconta oggi come DSK, nel corso di un colloquio al Consiglio regionale dell'Ile de France, si fosse scusato del suo comportamento, precisando che “non pensava di fare del male a Tristane”. Gli avvocati dell'ex direttore del FMI hanno giò provveduto a querelare la scrittrice per denuncia calunniosa.