I demoni di Oslo / 1

Fondamentalismi

Camillo Langone

Io sono un cristiano fondamentalista e perciò non vado mettendo bombe. Condivido molte delle preoccupazioni di Anders Breivik, specie quelle riguardanti l'islam, il multiculturalismo e l'indifferenziazione sessuale, eppure siamo persone alquanto diverse: io sono un cristiano fondamentalista e lui no.

    Io sono un cristiano fondamentalista e perciò non vado mettendo bombe. Condivido molte delle preoccupazioni di Anders Breivik, specie quelle riguardanti l'islam, il multiculturalismo e l'indifferenziazione sessuale, eppure siamo persone alquanto diverse: io sono un cristiano fondamentalista e lui no. Io cerco di fondare la mia vita su Cristo che ha proibito esplicitamente l'uccisione degli innocenti e perfino dei colpevoli, mentre lui non sembra averci nemmeno provato. Il fatto che la polizia scandinava e la stampa italiana abbiano applicato sullo stragista di Oslo con così grande facilità un'etichetta così fasulla prova che in Europa non solo non c'è più religione, non c'è più nemmeno l'idea della religione.

    Quindi anche poliziotti e giornalisti hanno qualcosa in comune con l'assassino: la più completa ignoranza del cristianesimo. Breivik è cristiano come io sono norvegese: se lui è cristiano perché rimpiange Lepanto allora io sono norvegese perché amo Jan Garbarek e non posso fare a meno delle sedie Stokke. Mi tocca sintetizzare un intero catechismo in quattordici parole: cristiano è colui che segue la persona, la parola e la chiesa di Cristo. Cristiano è insomma un quasi sinonimo di cattolico praticante.

    Breivik cattolico? Figuriamoci, nel suo manifesto definisce Papa Benedetto XVI “illegittimo”. Forse almeno ortodosso? Nemmeno, avendo ricevuto un battesimo luterano e lì essendosi fermato. Bisogna dire che i luterani anche non stragisti sono seguaci di “un seminator di scandalo e di scisma” quale fu Martin Lutero alla stregua di Maometto. La fede protestante e quella musulmana pescano entrambe nel pozzo della superbia, che in diversi luoghi e in diversi momenti ha pompato negli uomini l'empio coraggio di scagliarsi contro la vera religione allo scopo di confezionarsene una falsa, apparentemente più comoda. Questo coacervo di parentele imbarazzanti (io somigliante a Breivik, Breivik somigliante a chi lo giudica quanto di peggio sia mai uscito da ventre di donna, i correligionari di Breivik somiglianti ai fedeli che Breivik vorrebbe espellere dalla Norvegia) ridicolizza l'articolo da bar che Claudio Magris ha inflitto per l'occasione ai lettori del Corriere. Allo scrittore triestino “l'omicida norvegese sembra assimilabile a Landru o a Jack lo Squartatore” ovvero a un pazzo criminale senza legami con nessuno e con niente: “Sarebbe infame usarlo per infangare l'uno o l'altro movimento politico”. Vorrà dire che oltre a essere cristiano fondamentalista sono anche un infame. A mio avviso la strage nordica non è un episodio di cronaca nera ma un'azione precisamente politica e religiosa. Esistono infatti cattive politiche e cattive religioni, e tra quei fiordi e tra quelle foreste le abbiamo viste cozzare in un lago di sangue.

    Cattiva è la politica immigrazionista bersaglio degli attentati e cattiva la politica identitaria che supplisce alla mancanza di cultura con la violenza. Cattiva è la religione-fai-da-te di cui il copiaincollista Breivik va considerato l'ultimo apostolo, colui che ha portato alle estreme conseguenze il metodo protestante del libero esame. Senza ancoraggio al magistero papale, di secolo in secolo l'esame è diventato così libero che il norvegese più famoso del mondo ha creduto possibile essere contemporaneamente cristiano e massone (mentre invece “i fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”). Ma non vorrei maramaldeggiare, per me è molto più facile rimanere in equilibrio tra desiderio e ragione: lui è un figlio di Lutero, io sono un cristiano fondamentalista.

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    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).