Scenari

Perché agosto è il mese migliore per tendere gli "agguati" alle Borse europee

Carlo Pelanda

Nelle ultime settimane è aumentata la probabilità che gli attori interessati alla dissoluzione dell'euro (finanza globale principalmente basata a Londra) o a un suo indebolimento strutturale che ne impedisca il ruolo di moneta di riferimento mondiale così salvando il dollaro da possibili deflussi fatali (America e finanza statunitense) attacchino l'Italia per riuscire nello scopo, in agosto.

    Wall Street è stata la prima Piazza a virare al ribasso e ha inaugurato la discesa dei titoli europei. Madrid ha perso il 2,7 per cento, Parigi il 2, Francoforte ha segnato -0,89 per cento e Londra -0,41. Piazza Affari è stata la peggiore con un ribasso dello 3,8 per cento, che ha neutralizzato l'apertura positiva al +2 per cento. I titoli più colpiti sono quelli di banche e assicurazioni: Intesa Sanpaolo è stata sospesa per eccesso di ribasso, Ubi Banca ha raggiunto -5,72 per cento, Banco popolare -7,46, popolare Milano -3,91 e Banca Mps a -5,77. Tra gli altri titoli in ribasso: Enel (-3,28 per cento), Mediaset (-5,41 per cento), Lottomatica (-4,12). Lo spread tra Btp e Bund decennali ha raggiunto un nuovo record dalla nascita dell'euro, arrivando a 351 punti.

    Nelle ultime settimane è aumentata la probabilità che gli attori interessati alla dissoluzione dell'euro (finanza globale principalmente basata a Londra) o a un suo indebolimento strutturale che ne impedisca il ruolo di moneta di riferimento mondiale così salvando il dollaro da possibili deflussi fatali (America e finanza statunitense) attacchino l'Italia per riuscire nello scopo, in agosto. La strategia, già avviata, è quella di portare il costo di rifinanziamento del debito italiano verso il 7 per cento, ora sta andando al 6 per cento, soglia tecnica oltre la quale si innescherebbero processi che porterebbero l'Italia in una spirale greca. L'attacco potrebbe concentrarsi nel periodo indicato, al massimo di intensità, perché è prevedibile che in autunno l'Eurozona riesca a costruire difese integrate più salde e a rendere più costosi o infattibili gli attacchi.

    Pertanto l'estate è la finestra temporale utile per l'offensiva e l'Italia il punto più debole dove concentrarla. Riuscirà o no? Nei mesi scorsi il modello di attacco era quello di usare l'indecisione tedesca nella gestione delle “piccole” (in relazione alla scala utile per destabilizzare il sistema) insolvenze di Grecia e Portogallo per minare la fiducia sulla Spagna, questa sufficientemente grande per contagiare l'Italia e così indurre una crisi dell'euro via default multipli. Infatti da gennaio grandi banche internazionali hanno venduto titoli di debito italiano perché avevano avuto notizia di questo piano, o forse erano state cooptate in esso.

    Ai primi di luglio è successo che quella parte del mercato, di gran lunga prevalente nei volumi dei flussi finanziari, che sposta i capitali in base al rischio per motivi tecnici, prese una posizione sulla Spagna meno pessimista di quella sull'Italia riducendo nei portafogli titoli e valori italiani. Tale ondata di deflussi sta creando la possibilità di amplificarla impiegando non troppe risorse. Lo scambio di posizione nel ruolo di bersaglio chiave tra Spagna e Italia non è chiaro. Forse un mix tra dati tecnici sulla poca crescita, politica di bilancio non credibile e l'evidenza di una politica inabilitata in Italia e di una più reattiva in Spagna. O forse gli attaccanti, rilevando che l'Eurozona stava reagendo impostando strumenti di difesa forti, hanno deciso di accelerare e di intensificare l'attacco sul bersaglio principale. Comunque sia, questo potrà essere respinto solo dalla Bce comprando e facendo comprare azioni bancarie e titoli di debito italiani. Se lo farà, l'attacco non riuscirà. Se non lo farà, riuscirà, aprendo lo scenario di dissoluzione o riconfigurazione selettiva dell'euro.