Diario della “panterona” Liz alla deriva per il mondo in caccia di ragazzi
Dopo anni passati tra le scrivanie delle risorse umane, il fallimento di un matrimonio arrivato troppo presto, due figli da sfamare, un discreto successo come amante del capoufficio, Liz Earls, classe 1961, ha deciso che era ora di cambiare: “Mi sono stancata di essere la mamma grassa e invisibile”. E' così che, nell'anno di grazia 2005, previa dieta e mastoplastica additiva, Liz riprende in mano la vecchia passione per la fotografia,
Dopo anni passati tra le scrivanie delle risorse umane, il fallimento di un matrimonio arrivato troppo presto, due figli da sfamare, un discreto successo come amante del capoufficio, Liz Earls, classe 1961, ha deciso che era ora di cambiare: “Mi sono stancata di essere la mamma grassa e invisibile”.
E' così che, nell'anno di grazia 2005, previa dieta e mastoplastica additiva, Liz riprende in mano la vecchia passione per la fotografia, offrendosi sul sito di annunci Craigslist come “fotografa d'erotismo”. La chiamano da subito, in tanti, per servizi nei luoghi più estrosi o nel suo nuovo studio a Emeryville, California. A volte capita che, concluso il servizio, i confini tra fotografo e soggetto, come quello tra lavoro e diletto, finiscano per confondersi in maniera irrimediabile.
Nel giro di pochi mesi, Liz può dire di essere uscita dall'anonimato e di esser diventata, a tutti gli effetti, una “panterona”. Il termine tecnico, d'importazione americana, sarebbe “cougar”, il coguaro. Individua quella categoria di donne – nota agli utenti del satellite per la serie “Cougar Town”, ad altri per una certa cinematografia indipendente – che, superata la soglia dei quarant'anni, decide di non sprecare gli ultimi scampoli di appetibilità sessuale. Con l'aiuto della chirurgia, della cosmesi e di un buon personal trainer si infilano in completini da cubista, alla ricerca di giovani alti, muscolosi e disponibili.
I ragazzi, con grande scandalo delle coetanee, rispondono con un certo entusiasmo. Del resto, non si devono scomodare Freud o le tabaccaie di Fellini per capire che la domanda di donne con una certa esperienza non è mai calata, anzi, è in crescita costante. Lo confermano anche i dati diffusi dal sito di filmati pornografici PornHub.com: il termine più ricercato dai visitatori in cerca di sesso online, in sfregio a schiere di ragazze belle e prestanti, è “mamma”. Non è un caso che il genere si sia ormai affermato, aprendo possibilità di carriera anche alle vecchie glorie che, anni addietro, si sarebbero da tempo ritirate a vita privata.
Visto l'entusiasmo dei clienti, Liz Earls decide di rilanciare. Dopo un anno da fotografa professionista, quando le relazioni con i clienti sono ormai prassi quotidiana, Liz decide di prendere sul serio il suo “mezzo da esplorare”, che, sia chiaro, è “completamente indipendente dalla fotografia”. Parte per un giro del mondo con la macchina fotografica in valigia. Londra, New York, Hong Kong e poi di nuovo in California. Liz attraversa le esperienze più stravaganti che una “panterona” possa desiderare. “La mia vita è diventata un parco giochi, ed è esattamente ciò che volevo”, può scrivere ora nell'introduzione al suo “Days of the Cougar: The Outrageous Visual Diary of Sexual Adventurer Liz Earls” (Taschen, 2011), il diario della sua deriva erotica in continenti multipli.
Lo ha presentato nel suo nuovo studio da posa, un loft da tremila metri quadri a Los Angeles, dall'arredo fantasioso ma funzionale all'obiettivo: ci sono una vasca da bagno olimpionica, un pianoforte a coda, una cucina a muro e, ovviamente, delle macchine da palestra. Quando ha esposto le sue opere al Museo del sesso di New York, vicino all'Empire State Building, le critiche d'arte si sono divise. “Non diventeremo mai come quelle di queste foto”, ha detto una di loro a un'amica. “Beh, aspetta, mai dire mai”, ha risposto l'altra.
Liz se ne frega e saluta sorridente dal suo sito internet, dove si fa fotografare con abitini da denuncia, quando li indossa. Dal viaggio ha capito due cose: la prima è che “serve determinazione, se vuoi che i ragazzi che cerchi, molto più giovani di te, si girino quando passi”. La seconda è che, se possibile, è meglio non innamorarsi: “E' da lì che nascono i casini”.
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