Sesso volante
Era il 1973 e l'eroina dei libri di Emmanuelle Arsan (interpretata nel primo film della sagra “Emmanuelle”dall'olandese Sylvia Kristel) annoiata dal viaggio si concedeva a due sconosciuti appoggiata al lavandino della toilette dell'aereo su cui viaggiava per raggiungere il marito diplomatico francese in Thailandia. L'anno dopo in “Flesh Gordon” (dissacrazione spassosa ai limiti dell'hard del famoso fumetto) l'eroe e la sua fidanzata, Dale Ardor, precipitavano con l'aereo per colpa dell'orgia.
Era il 1973 e l'eroina dei libri di Emmanuelle Arsan (interpretata nel primo film della sagra “Emmanuelle”dall'olandese Sylvia Kristel) annoiata dal viaggio si concedeva a due sconosciuti appoggiata al lavandino della toilette dell'aereo su cui viaggiava per raggiungere il marito diplomatico francese in Thailandia. L'anno dopo in “Flesh Gordon” (dissacrazione spassosa ai limiti dell'hard del famoso fumetto) l'eroe e la sua fidanzata, Dale Ardor, precipitavano con l'aereo per colpa dell'orgia in cui passeggeri e equipaggio si erano irresistibilmente lanciati sotto l'effetto dei malefici Raggi Sex: l'arma con cui il tiranno Wang del pianeta Porno intendeva sottomettere i terrestri, e che Flesh con Dale erano stati costretti a sfidare con il razzo propulso a stronzio del Dottor Vaffa.
Non è stata l'ultima volta che la fantasia del sesso a bordo ha stuzzicato i registi: un turbolento rapporto sessuale nella toilette di un aereo c'è ad esempio nel plot di “Soffocare”, romanzo di Chuck Palaniuk del 2001, diventato film nel 2008. C'è anche la diffusa diceria secondo cui sia i sovietici che gli americani avrebbero ordinato ai loro cosmonauti e astronauti di fare sesso nello spazio per studiare il “fenomeno” in condizioni di assenza di gravità. In particolare, si disse che una “cavia” sarebbe stata Svetlana Savitskaya, la prima donna a essere lanciata in orbita (nel 1982) in compagna di un uomo, e oggi deputata comunista alla Duma. Si parlò anche di Jan Davies e Mark Lee, sposatisi poco prima di essere mandati assieme sullo Shuttle nel 1991 e di Elena Kondakova e Valery Polyakov, che convissero sulla Mir. Di recente Valeri Bogomolov, vicedirettore dell'istituto Medico biologico di Mosca, ha interrotto le fantasie sull'erotismo spaziale dichiarando che “non esiste alcuna informazione ufficiale o ufficiosa su relazioni o esperienze sessuali nello spazio”.
Il sesso in volo non è solo una fantasia cinematografica o un'incognita scientifica. Nella realtà più che evocare le atmosfere gradevolmente peccaminose di Emmanuelle, finisce piuttosto per assomigliare al disastro di Flesh Gordon. Vediamo ad esempio il caso di Lisa Robertson, l'hostess della linea australiana Qantas, ex poliziotta, che nel 2008 tentò un approccio in stile Emmanuelle con l'attore inglese Ralph Fiennes (l'ufficiale nazista di “Schindler's List” e il Lord Voldemort di Harry Potter) nella toilette dell'aereo in cui volava verso l'India. La cosa fu scoperta per via della foga un po' troppo rumorosa in cui si abbandonarono i due, non gradita dal resto dell'equipaggio. Sospesa dal lavoro e licenziata, Lisa riconobbe di “aver sbagliato”, ma non si pentì: “E' stato troppo bello”. Idea non condivisa da Ralph Fiennes, che si dichiarò “vittima di un'aggressione sessuale”.
Ad altri passeggeri toccò accorgersi che il 21 maggio 2010 il sessantacinquenne Ramesh Advani stava infilando le mani nelle mutande della passeggera che dormiva vicino a lui, a bordo di un volo della Continental tra Hong Kong e Newark. Processato, si è riconosciuto colpevole di “contatto sessuale abusivo”, e si è visto appioppare 12 mesi di carcere, 5 anni di libertà vigilata e una multa da 10.000 dollari. Sempre a Hong Kong ha sede quella Carthay Pacific che ha appena cacciato il pilota e l'hostess che hanno immortalato e diffuso su internet il loro incontro in cabina di pilotaggio. La gonna arrotolata, i tacchi all'insù e i pantaloni giù hanno davvero fatto infuriare la compagnia aerea che li accusati di averne rovinato la reputazione. Oltre a ciò non si capisce bene se la passione si sia consumata in volo o a terra. Insomma, quando Erica Jong diede quel titolo a uno dei suoi libri più famosi parlava delle incognite del sesso, ma non proprio in quel particolare senso. Davvero, però, qui si potrebbe evocare la sua “Paura di volare”.
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