Putin richiama a sé la sua favorita e mette un'altra spia a Pietroburgo
Chi cerca indizi per capire chi sarà il prossimo presidente russo può osservare quel che accade a San Pietroburgo. La governatrice della città, Valentina Matviyenko, ha lasciato il proprio incarico lunedì ma non è rimasta senza lavoro. E' destinata a prendere il comando del Consiglio federale, la Camera alta del Parlamento, e sarà la prima donna a sedere su quella poltrona. Matviyenko, 62 anni, ha passato gli ultimi sette alla guida di una delle regioni più importanti del paese, sia sotto il profilo politico, sia sotto quello economico.
Chi cerca indizi per capire chi sarà il prossimo presidente russo può osservare quel che accade a San Pietroburgo. La governatrice della città, Valentina Matviyenko, ha lasciato il proprio incarico lunedì ma non è rimasta senza lavoro. E' destinata a prendere il comando del Consiglio federale, la Camera alta del Parlamento, e sarà la prima donna a sedere su quella poltrona. Matviyenko, 62 anni, ha passato gli ultimi sette alla guida di una delle regioni più importanti del paese, sia sotto il profilo politico, sia sotto quello economico. Nel passaggio a Mosca perderà una parte del proprio potere reale, ma prenderà un ruolo di primo piano nelle istituzioni russe. Soprattutto, rafforzerà il gruppo di burocrati e amministratori che appoggiano il premier, Vladimir Putin, uno dei possibili candidati alle presidenziali del 2012. Matviyenko è diventata governatrice nel 2003 grazie al sostegno di Putin; sempre Putin, nel 2006, le ha concesso un nuovo termine.
Questa manovra è un segnale importante in vista delle presidenziali. La Costituzione permette a Putin di correre per il terzo mandato (due li ha portati a termine fra il 2000 e il 2008), ma il capo del governo non ha ancora chiarito i piani per il futuro. Nei palazzi di Mosca è in corso una battaglia tra fazioni diverse: una è vicina a Putin, l'altra sta con Dmitri Medvedev, che è il presidente in carica e potrebbe avere voglia di ricandidarsi. I due hanno poco in comune dal punto di vista della personalità, ma s'avvicinano quando si tratta di programmi. Putin è considerato come l'uomo forte, un comandante in grado di prendere il controllo del paese anche nei momenti difficili, come nel caso della guerra in Cecenia; Medvedev è popolare all'estero e fra i giovani che credono alla sua parole d'ordine, “modernizzazione”. Nel periodo del tandem, nonostante le promesse di Medvedev, la Russia ha modernizzato poco e ha confermato il disegno scelto da Putin una decina d'anni fa.
Per premier e presidente non ci saranno “bagni di sangue” durante la prossima campagna elettorale: il candidato del Cremlino sarà comunicato al paese per tempo. C'è chi dice che abbiano già deciso e chi sostiene che l'accordo non esista, chi parla di uno scontro ai vertici del potere russo e chi ferma il campo di battaglia ai consiglieri di premier e presidente. La scelta di affidare a Matviyenko la terza carica dello stato fa pensare che Putin sia in grado di occupare le posizioni strategiche con i suoi collaboratori più fidati. La governatrice aveva perso popolarità a Pietroburgo negli ultimi tempi: portandola a Mosca, il premier mostra anche di tenere in grande conto gli umori della sua città natale. Al posto di Matviyenko sarà nominato, con ogni probabilità, Georgy Poltavchenko, che è nato a Baku, la capitale dell'Azerbaigian, ma è stato a lungo il capo della polizia fiscale di Pietroburgo. L'uomo nuovo, cresciuto nei ranghi del Kgb, ha passato gli ultimi anni della propria carriera al fianco di Putin: anche questo, se si vuole, è un segno di quel che accadrà nel 2012. Ieri il premier ha chiesto a tutti i partiti russi di effettuare le primarie prima delle prossime legislative. Quelle per le presidenziali, invece, si stanno già svolgendo nei palazzi di Mosca e San Pietroburgo.
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