Tra chiacchiere e realtà
Sorpresa, l'Europa dà un doppio plauso alla manovra di Berlusconi
Il chiacchiericcio anti Berlusconi sul viaggio europeo improvvisato per evitare i magistrati non ha impedito al Cav. di promuovere la manovra e di chiedere a un'Unione europea fiacca e divisa di sostenere lo sforzo di riforma, in particolare sulle pensioni. “Ho confermato la ferma determinazione del governo italiano di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 e ho ricordato che abbiamo inserito l'azzeramento del deficit in Costituzione”, ha spiegato ieri il primo ministro italiano al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.
Strasburgo. Il chiacchiericcio anti Berlusconi sul viaggio europeo improvvisato per evitare i magistrati non ha impedito al Cav. di promuovere la manovra e di chiedere a un'Unione europea fiacca e divisa di sostenere lo sforzo di riforma, in particolare sulle pensioni. “Ho confermato la ferma determinazione del governo italiano di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 e ho ricordato che abbiamo inserito l'azzeramento del deficit in Costituzione”, ha spiegato ieri il primo ministro italiano al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. “Il Parlamento approverà con il voto di fiducia una manovra per 54 miliardi di euro, con una correzione più ampia di quella indicata nel programma di stabilità di giugno e con saldi migliorati nel passaggio parlamentare”. “Ho garantito che, oltre al rigore, intendiamo approntare misure per lo sviluppo e la crescita economica”, ha aggiunto dopo aver visto il presidente della Commissione, José Manuel Barroso. Così, almeno dalle dichiarazioni ufficiali, è arrivato un doppio plauso: l'incontro è stato “utile e fruttuoso”, ha detto Van Rompuy: per il presidente del Consiglio europeo, la manovra e le misure per rilanciare la crescita sono “essenziali per la fiducia dei mercati”. Secondo Barroso, “le ultime misure che il premier ha presentato in dettaglio (…) segnano un passo avanti per rimuovere alcuni ostacoli strutturali che impediscono all'Italia di realizzare tutto il suo potenziale di crescita”.
L'Unione europea ha invece bocciato i commenti di ieri contro Berlusconi presenti sui principali giornali italiani riguardo allo sforzo di austerità insufficiente. “La Commissione non ha chiesto alcuna manovra o misura aggiuntiva all'Italia, che in questo momento sta già lavorando per approvare un pacchetto ambizioso”, ha spiegato il portavoce del commissario agli Affari economici, Olli Rehn. “Temo che ci sia stato un problema nella lettura del rapporto sulle finanze pubbliche nell'Unione europea pubblicato lunedì”. Nonostante queste rassicurazioni, gli investitori continuano a dubitare della capacità dei leader della zona euro di salvare davvero la moneta unica.
Le Borse europee hanno vissuto un'altra giornata esitante ieri. Francoforte, Parigi e Milano alla fine hanno chiuso in positivo, ma in mattinata erano ricomparsi i timori per un default della Grecia e le sue ripercussioni sulle banche francesi. Lo spread tra i Btp decennali italiani e i Bund tedeschi è volato al massimo storico di 407 punti, prima di tornare sotto quota 390: l'asta di obbligazioni del Tesoro si è conclusa meno bene del previsto. L'Italia rimane un sorvegliato speciale, perché le divisioni interne alla maggioranza hanno messo in dubbio la realizzazione degli obiettivi della manovra. “Un'implementazione rapida, efficace e rigorosa è assolutamente essenziale”, ha spiegato ieri Barroso.
L'annuncio che i Bric – Brasile, Russia, India e Cina – potrebbero correre in soccorso della zona euro ha contribuito alla ripresa delle Borse. Ma il panico di investitori e leader dell'Ue ormai è generalizzato. I mercati hanno ignorato le rassicurazioni sulla capitalizzazione delle banche francesi e le nuove misure di austerità – una tassa sugli immobili da 2 miliardi di euro – annunciate domenica dal premier greco, George Papandreou.
I possibili investimenti della Cina in Italia, svelati ieri dal Financial Times, sono stati interpretati come un segno di debolezza. Dentro la Commissione gli scenari-catastrofe cambiano ogni giorno. Fino a luglio, l'anello debole della crisi del debito sovrano era la Grecia. Poi è toccato all'Italia giocare il ruolo del paese in grado di far cadere tutta la zona euro. Ora è la Francia – le cui banche sono fortemente esposte in Grecia – a far tremare l'Unione monetaria. “Italia e Grecia sono solo la punta di un iceberg”, dice al Foglio una fonte dell'esecutivo comunitario.
Ieri era circolata la voce infondata di una dichiarazione comune di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sulla situazione della Grecia, che si è trasformata in una teleconferenza a tre con Papandreou. L'obiettivo del presidente francese e della cancelliera tedesca è di preparare l'Ecofin informale di venerdì in Polonia, a cui prenderà parte anche Timothy Geithner. Il segretario al Tesoro americano chiederà di rafforzare il Fondo salva stati. Ma “la stabilità della zona euro è un obiettivo che non si può raggiungere con una sola misura”, ha ribadito Merkel: sarà “un lungo processo”. Di fronte a un'Europa sfilacciata, Berlusconi ha chiesto un sussulto per aiutare tutti – Italia compresa – a riformare le pensioni: “Se l'Europa desse indicazioni, tutti i governi sarebbero felici di aumentare l'età della pensione perché obbligati. Ora invece sono in difficoltà perché se l'aumentano perdono voti”.
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