Ma quanto è macho l'oligarca russo Lebedev mentre sgancia pugni in tv?

Luigi De Biase

Forse il pugno in faccia era un po' esagerato. Ma Alexandr Lebedev, un miliardario russo con la passione per la carta stampata, deve aver pensato che fosse l'unico modo per convincere un altro riccone di Mosca, tale Sergei Polonski, che la ragione non sta mai da una parte sola. Così si è alzato in piedi, si è avvicinato al collega e l'ha colpito due volte, due colpi precisi al centro della faccia, durante le registrazioni di un programma televisivo. Lebedev ha 52 anni, controlla un terzo di Aeroflot e una grande banca.

    Forse il pugno in faccia era un po' esagerato. Ma Alexandr Lebedev, un miliardario russo con la passione per la carta stampata, deve aver pensato che fosse l'unico modo per convincere un altro riccone di Mosca, tale Sergei Polonski, che la ragione non sta mai da una parte sola. Così si è alzato in piedi, si è avvicinato al collega e l'ha colpito due volte, due colpi precisi al centro della faccia, durante le registrazioni di un programma televisivo. Lebedev ha 52 anni, controlla un terzo di Aeroflot e una grande banca. Un paio d'anni fa ha deciso di entrare nel mercato europeo dell'informazione e l'ha fatto in grande stile: prima ha salvato l'Evening Standard dal fallimento, poi è riuscito a prendere l'Independent con la sua edizione domenicale. Gli affari nella City non lo hanno distratto da quelli nella madrepatria: così, venerdì pomeriggio, ha accettato di entrare nel salotto di Ntv per discutere di economia. Il collega Polonski non se la passa bene, di recente ha dovuto lasciare un progetto importante come la costruzione del più grande grattacielo di Russia, e nel corso dello show ha usato qualche parola di troppo. Il suo ultimo sfogo si è rivelato infelice: “Avrei voglia di mettere le mani in faccia a qualcuno”, ha detto. Lebedev l'ha preso sul serio. “Quando qualcuno ti minaccia, non puoi aspettare di essere colpito – ha scritto ieri sul suo blog – L'unica cosa da fare è neutralizzare il tuo avversario, possibilmente senza fargli troppo male”.

    Lebedev sta diventando una presenza fissa nei notiziari televisivi. Pochi giorni prima del pugno ha trascinato i servizi segreti in tribunale per una storia che risale al 2010, quando le squadre dell'Fsb sono entrate in una delle sue banche con i passamontagna, i giubbotti antiproiettile e i mitra. Cercavano tracce di una frode, non hanno trovato nulla. Lebedev li ha denunciati per il danno d'immagine, raccogliendo enorme sostegno da Mosca a Londra.

    C'è chi pensa che il suo doppio colpo possa avere conseguenze anche sul piano politico, perché la Russia si prepara alle elezioni politiche di dicembre e aspetta di capire chi sarà il candidato alle presidenziali del prossimo anno. La rosa comprende due nomi soltanto: da una parte il capo del Cremlino, Dmitri Medvedev, dall'altra il primo ministro, Vladimir Putin. L'unica cosa certa è che i due non si sfideranno, ma è impossibile sapere di più. Il miliardario è riuscito a mantenere l'indipendenza senza rompere i legami con il Cremlino: partecipa ai raduni di partito con il premier, ma è il proprietario di Novaya Gazeta, il settimanale più critico nei confronti del Cremlino, lo stesso nel quale scriveva Anna Politkovskaya. A giugno, intervistato da SkyNews, non ha risparmiato critiche al tandem di governo. “Putin e Medvedev dovrebbero presentarsi alle elezioni uno contro l'altro. Questi due gentiluomini vogliono fare il presidente, quindi non possono trovare un accordo. La sfida alle urne è l'unico modo per dimostrare che in Russia esiste davvero la democrazia”. Molti credono che, da qui al voto, un terzo concorrente possa entrare in gara. Lebedev è molto più liberale di Medvedev e ha mostrato di poter competere con Putin in quanto a machismo. Ma il padrone dell'Independent sa anche che la politica non è l'investimento migliore per un miliardario russo.