Caro Bagnasco, non condivido affatto

Sandro Bondi

Ho letto e riletto la prolusione del cardinal Bagnasco e, con la massima umiltà, mi permetto di affermare di non essere d'accordo, almeno nel metodo, con il presidente della Cei.
Bagnasco si è pronunciato sulla delicata e difficile situazione in cui versa la società italiana, alle prese con una crisi economica internazionale, e sulle qualità e le capacità della classe politica, nel suo complesso, di farvi fronte in maniera adeguata.

    Al direttore - Ho letto e riletto la prolusione del cardinal Bagnasco e, con la massima umiltà, mi permetto di affermare di non essere d'accordo, almeno nel metodo, con il presidente della Cei.
    Bagnasco si è pronunciato sulla delicata e difficile situazione in cui versa la società italiana, alle prese con una crisi economica internazionale, e sulle qualità e le capacità della classe politica, nel suo complesso, di farvi fronte in maniera adeguata.
    Il punto è che lo ha fatto addivenendo a conclusioni che sono apparse unilaterali, prestando il fianco inevitabilmente a strumentalizzazioni di ogni sorta, prendendo evidentemente per buone delle premesse che sono invece a tutt'oggi delle semplici accuse non dimostrate, risultanti peraltro da una prassi illiberale e sconcertante di entrare illegalmente nella vita privata delle singole persone.
    Lo ripeto: un vero rinnovamento spirituale e morale della nostra società, rispetto al quale la chiesa ha il dovere di offrire una guida illuminata e specchiata, sarà tanto più profondo e veritiero quanto più maturerà lontano da ogni ipocrisia moralistica e da ogni tentazione politicista.