Gli ostacoli di Bersani

Claudio Cerasa

Secondo quanto previsto dallo statuto del Pd, il candidato con cui il Pd si presenta alle elezioni politiche è solo uno ed è il suo segretario. Sempre secondo lo statuto, il mandato del leader del Pd ha una durata di quattro anni, e dunque in teoria Pier Luigi Bersani avrebbe tutto il diritto di presentarsi alle prossime elezioni come il candidato del partito per la presidenza del Consiglio.  Ma nel caso in cui si vada a votare nel 2013, nel Pd sta maturando l'idea di convocare nuove primarie per “rilegittimare” la leadership del partito.

    Secondo quanto previsto dallo statuto del Pd, il candidato con cui il Pd si presenta alle elezioni politiche è solo uno ed è il suo segretario. Sempre secondo lo statuto, il mandato del leader del Pd ha una durata di quattro anni, e dunque in teoria Pier Luigi Bersani avrebbe tutto il diritto di presentarsi alle prossime elezioni come il candidato del partito per la presidenza del Consiglio.  Ma nel caso in cui si vada a votare nel 2013, nel Pd sta maturando l'idea di convocare nuove primarie per “rilegittimare” la leadership del partito. L'idea è stata proposta la scorsa settimana sul Foglio da tre parlamentari veltroniani del Pd (Vassallo, Ceccanti, Tonini) ed è stata appoggiata anche da uno degli esponenti della segreteria del Pd (Matteo Orfini, ma non dal leader della minoranza Veltroni). A voler essere precisi, Bersani, in questi mesi, non ha mai affermato in modo ufficiale di volersi candidare a Palazzo Chigi, e ogni volta che si è trovato costretto a ribattere alla domanda “segretario, ma lei si candiderà alle elezioni?” ha risposto prendendola alla larga: “Io non metterò mai il mio nome prima del progetto”. Ma se Bersani non ha mai dato per scontato di essere il candidato del Pd alle prossime elezioni c'è qualcuno che nel suo stesso partito ha offerto segnali più tosti sul tema della candidatura alle prossime elezioni. Tra questi ci sono Sergio Chiamparino e come ammesso da Orfini la scorsa settimana anche la presidente del Pd Rosy Bindi. “E' chiaro – ha detto l'esponente della segreteria del Pd – che se noi ci dovessimo trovare di fronte al desiderio di molte personalità del Pd, da Renzi alla Bindi o altri che emergeranno da qui al 2013, dovremo affrontare la questione politicamente. Non possiamo rispondere: non vi candidate perché lo dice lo statuto oppure uscite dal Pd”.

    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.