Cuba libre via sms

Maurizio Stefanini

“Gli Stati Uniti vogliono scatenare una cyberguerra contro Cuba”, denuncia la stampa del regime castrista, ma l'idea in realtà non è nuova. Vero è che la compagnia Washington Software Inc. del Maryland ha creato un sistema di messaggistica telefonica in grado di forzare il blocco cubano di contenuti ritenuti politicamente sensibili. La Broadcasting Board of Governors (Bbg) è l'agenzia governativa indipendente responsabile per tutti i mezzi di comunicazione non militari finanziati dal governo degli Stati Uniti.

    “Gli Stati Uniti vogliono scatenare una cyberguerra contro Cuba”, denuncia la stampa del regime castrista, ma l'idea in realtà non è nuova. Vero è che la compagnia Washington Software Inc. del Maryland ha creato un sistema di messaggistica telefonica in grado di forzare il blocco cubano di contenuti ritenuti politicamente sensibili. La Broadcasting Board of Governors (Bbg) è l'agenzia governativa indipendente responsabile per tutti i mezzi di comunicazione non militari finanziati dal governo degli Stati Uniti.

    E' stata formata nel 1999,
    ed è lei che ha commissionato la realizzazione nuova tecnologia. Tra le emittenti coordinate dalla Bbg c'è anche Voice of America, che trasmette in 44 lingue via radio e in 23 via tv, e che fu istituita nel 1942 come strumento di propaganda durante la Seconda Guerra Mondiale. Ci sono poi la tv Alhurra e Radio Sawa, in arabo, rispettivamente dal 2004 e dal 2002. Radio Farda, in persiano, dal 2002. Radio Free Europe e Radio Liberty, create rispettivamente nel 1949 per l'Europa Orientale e nel 1953 per l'Unione Sovietica, fuse nel 1976, e tuttora operanti in 28 lingue. Radio Free Asia, operante dal 1996 in 9 lingue. E soprattutto Radio Martí e Tv Martí, create rispettivamente nel 1985 e nel 1990, e rivolte proprio a Cuba.
    Come la radio, anche Internet disturba il regime cubano, che però riesce a conviverci.

    La nuova leva di dissidenti cubani
    è costituita da blogger, fra cui la famosa Yoani Sánchez, ma con un'ora di connessione che costa quasi metà di uno stipendio mensile, non sono molti i cittadini in grado di accedere a quei messaggi. Restano comunque i firewall, per filtrare i contenuti più indigesti in provenienza dall'estero: il contractor Alan Gross, che le autorità cubane hanno condannato a 15 anni di carcere per spionaggio, era stato spedito sull'isola proprio per fornire alla comunità ebraica cubana le tecnologie per aggirare questi firewalls.

    Ma i cellulari sono un'altra cosa:
    anche a Cuba si stanno diffondendo, costano poco e sono più difficilmente controllabili. Proprio lo stesso giorno in cui veniva data la notizia della vittoria della gara da parte della Washington Software Inc., a Tunisi si apriva il primo raduno dei blogger arabi dopo l'inizio della Primavera Araba – e quanto sia stato utile il combinato disposto di internet e cellulari, nel mondo arabo, lo sappiamo bene.

     Se l'Amministrazione Obama
    pensa ora di incendiare Cuba come si è incendiato il mondo arabo semplicemente bombardando i cubani di sms, forse si fa qualche illusione. Ma dal tono della protesta sembra che all'Avana l'idea non piaccia per niente. Sarà il malessere per i licenziamenti di massa e la soppressione di prezzi politici con cui sta procedendo la ristrutturazione di Raúl, sarà perché forse un impercettibile effetto contagio tra Primavere e Indignados c'è davvero, ma la Comisión Cubana de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional ha appena denunciato che le detenzioni per motivi politici nell'isola siano più che raddoppiate: dalle 278 mensili della media alle 563 di settembre.