E' Eternauta il vero protagonista della campagna elettorale argentina
“Stanno politicizzando il mio personaggio! E' un plagio!”. La protesta di Alejandro Scutti, il proprietario del copyright del mitico personaggio dei fumetti noto con il nome di Eternauta, rischia di diventare il principale motivo di interesse di una campagna elettorale che per il resto sta scivolando come pura formalità senza storia. Il sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri, l'unico leader dell'opposizione che avrebbe potuto avere chances, ha infatti deciso di saltare il turno del prossimo 23 ottobre, per provarci presumibilmente tra quattro anni.
“Stanno politicizzando il mio personaggio! E' un plagio!”. La protesta di Alejandro Scutti, il proprietario del copyright del mitico personaggio dei fumetti noto con il nome di Eternauta, rischia di diventare il principale motivo di interesse di una campagna elettorale che per il resto sta scivolando come pura formalità senza storia. Il sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri, l'unico leader dell'opposizione che avrebbe potuto avere chances, ha infatti deciso di saltare il turno del prossimo 23 ottobre, per provarci presumibilmente tra quattro anni.
La presidentessa argentina Cristina Fernández de Kirchner si appresta quindi a essere confermata con oltre il 53 per cento dei voti, stando agli ultimi sondaggi. A suo favore l'abbondanza economica, con tassi di crescita al 6,8 per cento, e la frammentazione dell'opposizione, con ben quattro candidati oscillanti tra il 6 e il 16 per cento. Non ultimo, il cordoglio per l'improvvisa morte di suo marito Néstor, che pure sta portando i militanti dell'ala peronista ormai definita “kirchnerista”. Un culto che ricorda infatti quello Evita Perón, anche se il modello è evidentemente irraggiungibile.
Un'icona di questa beatificazione è proprio il famoso fumetto degli anni Cinquanta, conosciuto in Italia con la pubblicazione di Lanciostory del 1977. Héctor Oesterheld, il soggettista, nel 1977 era finito nella lista dei desaparecidos, colpito dal regime militare per la sua vicinanza al movimento dei montoneros. Desaparecidas sono state anche le sue quattro figlie: una tragedia che ha contribuito ad alimentare ancora di più la forte immagine ideologica della storia. D'altra parte, anche il disegnatore Francisco Solano López, scomparso lo scorso agosto, aveva un nome simbolo. Il suo omonimo bisnonno era stato infatti il presidente del Paraguay che tra 1864 e 1870 aveva affrontato Brasile, Argentina e Uruguay in quella Guerra della Triplice Alleanza nella quale era stato annientato il 90 per cento della popolazione paraguayana. Lui compreso, crivellato di colpi da un nugolo di cavalleggeri brasiliani stile Custer al Little Big Horn. Allora era stato definito il “Napoleone del Plata”, un'impressione moderna potrebbe accostarlo forse a Saddam Hussein, ma non manca anche un'interpretazione che ne fa un eroe terzomondista: il fautore di un modello di sviluppo autoctono per questo stroncato dall'imperialismo inglese attraverso i suoi “fantocci” locali. Curiosamente, l'inconfondibile tratto di questo pronipote fumettaro del Maresciallo López gli italiani degli anni Sessanta lo avevano conosciuto soprattutto attraverso i giornaletti di guerra della londinese Fleetway, esaltatori delle gesta belliche britanniche durante la Seconda guerra mondiale.
Pubblicato in originale tra 1957 e 1959 su Hora Cero Semanal, l'Eternauta è un personaggio in tuta spaziale che un giorno appare davanti alla scrivania di un autore di fumetti di Buenos Aires, e inizia a raccontare la storia di una tremenda invasione aliena che ha colpito proprio la capitale argentina. Prima gli aerei distrutti da un fascio di luce. Poi una mortale nevicata radioattiva. Seguono insetti giganti radiocomandati, nuvole che inducono allucinazioni, esseri umani a loro volta trasformati in automi da un telecomando applicato alla nuca, umanoidi nani con tredici dita che si rivelano anch'essi sventurati schiavi, altre allucinazioni, mostri giganti. Ogni disperata difesa si rivela inutile, e alla fine l'Eternauta riesce solo a scappare via su una nave aliena che si rivela in grado di viaggiare anche nel tempo, e da cui dopo un lungo girovagare per l'universo alla ricerca della sua famiglia si è ritrovato proiettato proprio sulla sedia del disegnatore. Scopre di essere tornato a casa, ma in quel momento inizia a nevicare.
A parte la maestria del disegno e della trama e una descrizione di Buenos Aires oggi studiata anche dagli urbanisti, l'Eternauta riprende uno schema tipico della fantascienza dell'epoca, ma con una differenza. Nella fantascienza americana anni Cinquanta l'invasione aliena era una trasparente metafora del pericolo sovietico. Nell'Argentina degli anni successivi al rovesciamento di Perón e della repressione contro i suoi seguaci, la vicenda venne letta invece come un apologo anti imperialista. L'identificazione sarebbe stata accentuata dopo la Guerra Sporca contro il terrorismo degli anni Settanta e la vicenda personale di Oesterheld. Anche in Italia, d'altronde, l'Eternauta è stato un personaggio coccolato soprattutto a sinistra: ricordiamo qualche anno fa alla facoltà di Lettere di Roma un collettivo che si chiamava Letternauta.
Anche il kirchnerismo ha riutilizzato quel mito. Già il 21 ottobre del 2009 la vedova di Oesterheld e Francisco Solano López avevano dato a Cristina Kirchner un Premio Eternauta. E l'ultimo evento politico cui Néstor Kirchner aveva partecipato il 14 settembre del 2010, 43 giorni prima di morire, era stato pubblicizzato con un disegno in cui si vedeva l'ex presidente vestito da Eternauta. Dopo la sua morte i suoi fan avevano poster, magliette, spillette, con quel disegno. Lo scorso 18 febbraio la stessa agenzia statale Télam illustrò il suo portale con l'immagine del Néstornauta, e da luglio il Néstornauta è anche il logo di un motore di ricerca che mostra solo pagine kirchneriste. Ma se la vedova Oesterheld e Francisco Solano López erano pro Kirchner, il figlio di Alfredo Scutti che aveva comprato i diritti dell'Eternauta nel 1975 non è invece d'accordo con questa utilizzazione. In effetti, sia la vedova del soggettista che due suoi nipoti e il disegnatore avevano fatto causa ad Alejandro Sciutti per aver di nuovo commercializzato il fumetto nel 1996 senza loro permesso. Ma una sentenza del 29 ottobre del 2010 ha dato ragione a Sciutti, e una nuova sentenza del 30 agosto ha confermato quel verdetto. Era stato Alfredo Sciutti a permettere la prima pubblicazione italiana, ed è ora Alejandro Sciutti a permettere una nuova edizione, dopo che per anni questa possibilità era stata bloccata dalla disputa legale.
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