Il Pd e il manifesto dei t-party

Claudio Cerasa

Difesa della Bce e delle riforme liberali. Apertura alla riforma delle pensioni e alla riforma del mercato del lavoro. Attacco al massimalismo di sinistra e al conservatorismo del partito. E poi dure critiche ai finti innovatori del Pd, ai falsi portabandiera del rinnovamento, ai critici del blairismo (e del giavazzismo) e a tutti coloro che credono che il modo migliore per far maturare il Pd sia quello di indirizzare la rotta del partito sul binario morto della lotta dura pura e senza paura al famigerato “neo liberismo”.

Leggi il manifesto dei T-Party democratici, i trentenni del Pd - Leggi It's the economy, Bersani

    Difesa della Bce e delle riforme liberali. Apertura alla riforma delle pensioni e alla riforma del mercato del lavoro. Attacco al massimalismo di sinistra e al conservatorismo del partito. E poi dure critiche ai finti innovatori del Pd, ai falsi portabandiera del rinnovamento, ai critici del blairismo (e del giavazzismo) e a tutti coloro che credono che il modo migliore per far maturare il Pd sia quello di indirizzare la rotta del partito sul binario morto della lotta dura pura e senza paura al famigerato “neo liberismo”. Il manifesto dei T-Party del Pd pubblicato in questa pagina (e controfirmato da una quarantina di giovani esponenti del Pd di diversa estrazione politica, tutti accomunati dal fatto di avere un'età che si aggira attorno ai trent'anni, e da qui la “T” di “T-Party”) segna la nascita di una nuova corrente di pensiero all'interno del vivace mondo giovanile del Pd. Una corrente che per forza di cose – per via dei contenuti, delle idee, delle proposte – si contrappone in modo evidente a un'altra corrente di pensiero (quella dei così detti Giovani turchi e infatti i trentenni del Pd dicono in fondo di sentirsi molto “Giovani curdi”) di cui fanno parte alcuni importanti esponenti della segreteria del Partito democratico: Matteo Orfini (responsabile Cultura), Andrea Orlando (responsabile Giustizia) e soprattutto Stefano Fassina (responsabile Economia).

    Diciamo “soprattutto” Fassina perché il manifesto dei T-Party democratici (manifesto nato su iniziativa del più giovane dirigente del Pd, Gianluca Lioni, trent'anni, ex responsabile del Terzo settore, oggi responsabile dell'innovazione radiotelevisiva del Pd) si rivolge proprio all'uomo scelto da Bersani per dare forma a quello che in questo momento è senz'altro il tema dei temi per il maggior partito d'opposizione: la sua politica economica. Fassina – lo ha ripetuto anche nell'ultimo fine settimana durante l'incontro convocato all'Aquila da un gruppo di Trenta-Quarantenni del Pd (molti quaranta pochi trenta) – sostiene che il Partito democratico abbia come sua ragione d'essere quella di mostrarsi di fronte ai propri elettori come il portabandiera di un pensiero anti blariano, anti liberista e anti giavazziano dell'economia.

    Tradotto significa: no alla difesa della lettera della Bce, no alla riforma in senso europeista del mercato del lavoro e no alla riforma delle pensioni come scelta prioritaria per stimolare la crescita del paese. Tutti concetti, come vedremo, che si trovano agli antipodi di quanto chiesto in questo manifesto dei trentenni dem. E in questo senso, per capire lo spirito delle richieste dei T-Party democratici può essere utile riportare alcuni passaggi del manifesto. Sono tre e sono i più significativi. Primo punto, le pensioni: “Lo sbilanciamento sul fronte pensionistico causa da decenni l'insufficienza di risorse e strumenti per il diritto allo studio, per le famiglie, per le donne, per i disoccupati e quello dell'innalzamento dell'età pensionabile non può essere un tabù”. Secondo punto, il mercato del lavoro: “Occorre un mercato del lavoro in cui venga superato l'apartedheid tra protetti e non protetti con una riforma all'insegna della flexsecurity”. Terzo punto, il rapporto con i sindacati: “I partiti politici, i sindacati e i datori di lavoro si sono confrontati negli ultimi due decenni in maniera ideologica e improduttiva. Il dibattito si è sempre bloccato seguendo una esplicita strategia di conservazione dei sindacati, dei populisti di destra e di sinistra, e delle imprese”.

    In sostanza, possiamo dire che il manifesto di questo gruppo di nativi del Pd – di questi ragazzi magari non molto famosi ma comunque rappresentativi di una nuova generazione di democratici che si dice estranea ai vecchi schemi di partito e che per ragioni anagrafiche non ha mai trovato sulle schede elettorali i simboli né della Dc, né del Pci, né del Psi (tra i ragazzi c'è il più giovane sindaco d'Italia, Nicola Chionetti, classe 1986, il più giovane consigliere provinciale, Emanuele Corsico Piccolini, classe 1990, uno dei più giovani alfieri pro Tav piemontesi, Claudio Lubatti, classe 1977, e uno dei democratici più in ascesa della Capitale, Gigi Bartone, classe 1981) – è un appello rivolto alla segreteria del Pd con una duplice finalità: provare a suggerire una svolta non conservatrice in ambito di politica economica e cercare di convincere alcuni precisi dirigenti del Pd (quelli che “guardano al passato e non al futuro e che sono imbrigliati nella nostalgia di vecchi partiti che nemmeno hanno conosciuto”) a non perdere ancora tempo e a inserire nell'agenda del maggior partito dell'opposizione alcune proposte di riforme che, semplicemente, sarebbe da matti continuare a rinviare. Le proposte le potete leggere in questa pagina e sono piuttosto chiare. Chissà se il segretario del Pd troverà il tempo per dargli un'occhiata e magari poi offrire anche una risposta ai giovani curdi del suo partito.

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    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.