La danza di Haqqani e Clinton
Ai giornalisti che la seguivano, oggi a Islamabad, Hillary Clinton ha dato l'annuncio che non ti aspetti: “Sì, abbiamo avuto contatti con i talebani, anche alla rete degli Haqqani – ha ammesso il segretario di stato americano – ma solo per vedere quanto fossero sinceramente intenzionati a trattare”. Ma il test della sincerità, per ora, ha funzionato e gli emissari degli Haqqani si sono presentati. “Ora stiamo lavorando tra di noi (Afghanistan, Pakistan e Stati Uniti) per mettere insieme un processo che porti a una vera trattativa”.
Ai giornalisti che la seguivano, oggi a Islamabad, Hillary Clinton ha dato l'annuncio che non ti aspetti: “Sì, abbiamo avuto contatti con i talebani, anche alla rete degli Haqqani – ha ammesso il segretario di stato americano – ma solo per vedere quanto fossero sinceramente intenzionati a trattare”. Ma il test della sincerità, per ora, ha funzionato e gli emissari degli Haqqani si sono presentati. “Ora stiamo lavorando tra di noi (Afghanistan, Pakistan e Stati Uniti) per mettere insieme un processo che porti a una vera trattativa”, dice Clinton, come se non avesse svelato le carte di un bluff colossale.
La rete che Clinton nomina in un inciso, come fosse acqua fresca, è da tempo ospite fisso negli anatemi del presidente Obama e di chiunque, nell'Amministrazione e non, voglia dimostrare prendere la minaccia talebana con serietà e con una solida preparazione. Il capo di stato maggiore, l'ammiraglio Mike Mullen, ha quasi fatto saltare la traballante alleanza con il Pakistan dicendo che Islamabad era in qualche modo responsabile all'attacco che ha tenuto Kabul in ostaggio per venti ore, lasciando una scia di 25 morti, il 13 settembre. Mullen era stato chiaro, parlando al Senato americano: sono stati gli Haqqani, braccio armato dei servizi segreti pachistani, quindi Islamabad, nelle migliore delle ipotesi, è almeno il mandante morale.
Ma com'è che nella lista delle organizzazioni terroristiche, la rete Haqqani non è mai entrata? Come ha detto mercoledì il generale pachistano Ashfaq Parvez Kayani, “tutti i servizi segreti hanno contatti con questa gente. I bravi ragazzi non ti danno informazioni”. Per Hillary Clinton, l'incontro non è stato che “una pagliuzza nel vento”. Corollario poetico per la notizia del giorno: Haqqani is the new black, ma forse anche no.
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