Anche al mercato degli ovociti inglesi il “dono solidale” è solo un trucco

Nicoletta Tiliacos

L'autorità inglese per la fertilità e l'embriologia (Hfea) ha deciso che la donazione di ovociti a coppie infertili “merita di essere pagata di più”, e ha stabilito che il compenso di 250 sterline a donazione dovrà essere da ora in poi triplicato. Ma 750 sterline cominciano ad assomigliare molto, forse troppo, a un vero e proprio pagamento. In grado di invogliare, soprattutto in tempi di crisi, donne giovani e senza mezzi a sottoporsi a una pratica fortemente lesiva della loro salute.

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    L'autorità inglese per la fertilità e l'embriologia (Hfea) ha deciso che la donazione di ovociti a coppie infertili “merita di essere pagata di più”, e ha stabilito che il compenso di 250 sterline a donazione dovrà essere da ora in poi triplicato. Ma 750 sterline cominciano ad assomigliare molto, forse troppo, a un vero e proprio pagamento. In grado di invogliare, soprattutto in tempi di crisi, donne giovani e senza mezzi a sottoporsi a una pratica fortemente lesiva della loro salute, sussistano o meno sentimenti altruistici nei confronti delle coppie infertili. E' sul labilissimo confine tra compenso-risarcimento e vero e proprio pagamento che si è giocata la disputa sulla nuova tariffa.

    Solo 250 sterline, ormai, non provocavano grandi ondate di solidarietà verso le coppie infertili. In cambio di quella cifra, le donatrici devono sottoporsi a stimolazioni invasive (iniezioni quotidiane di ormoni, ecografie ogni due giorni, intervento per prelevare gli ovociti), esponendosi a effetti collaterali che vanno dal dolore fisico agli sbalzi di pressione fino alla potenzialmente letale sindrome da iperstimolazione ovarica (tanto più probabile quanto più giovane  è la “donatrice”, e queste donatrici sono quasi sempre giovani) che a sua volta può condurre all'infertilità. E' per questo motivo che le norme europee, nei paesi che consentono la fecondazione eterologa, pretendono che venga salvata almeno l'apparenza del “dono solidale”.

    Così ora una coppia inglese bisognosa di ovociti aspetta fino a cinque anni, mentre 750 sterline (circa 860 euro) possono vincere qualche remora in più. E' l'opinione di attivisti come Josephine Quintavalle, del Comment on reproductive ethics, la quale critica che in Gran Bretagna le donne siano indotte “con somme sempre maggiori a sostenere quei rischi”. Bisogna prenderne atto: l'eterologa con “donazione” di ovociti si regge esclusivamente su una logica di mercato perché è un mercato, nel quale si guarda con cinismo ai rischi per la salute delle donne meno provviste di mezzi. Anche nella rigorosa Inghilterra.

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