Futuristi, tutti contro Renzi

Graziella Balestrieri

Se ne fa un gran parlare di Matteo Renzi, che divide ed unisce. Il Big bang, dopo la stazione Leopolda, sembra essere riuscito. Almeno a livello comunicativo tutto questo chiacchericcio sul giovane rottamatore ha spaventato qualcuno della vecchia guardia. E non è affatto vero che il sindaco di Firenze riscuote simpatie soprattutto a destra.

    Se ne fa un gran parlare di Matteo Renzi, che divide ed unisce. Il Big bang, dopo la stazione Leopolda, sembra essere riuscito. Almeno a livello comunicativo tutto questo chiacchericcio sul giovane rottamatore ha spaventato qualcuno della vecchia guardia. E non è affatto vero che il sindaco di Firenze riscuote simpatie soprattutto a destra.

    Per esempio Futuro e libertà:
    l'area finiana, dopo Leopolda, si è scatenata sui social network prendendo posizione. Matteo Renzi non è amato, e almeno per una volta Fli appare compatto nelle critiche a quello che viene definito "un demagogo". Insomma, ricorda troppo Berlusconi. Definito "venditore di fumo" dall'onorevole Enzo Raisi su Facebook, attaccato da Flavia Perina che lo definisce "un wiki-demagogo che gioca con la crisi del Pd"  riproponendo il famoso video in cui il giovane Renzi partecipa alla Ruota della Fortuna. Libertiamo e il Futurista hanno dichiarato apertamente la loro posizione ostile alla formula della rottamazione: "Non vogliamo essere rottamatori di niente e nessuno, ma piuttosto camminatori. Rottamare non basta: tanta insistenza sul ricambio generazionale delle vecchie burocrazie di partito individua il problema, ma rischia di non risolverlo".

    Sempre sul Futurista in un articolo
    Luciano Lanna si dice stanco dell'amplificazione mediatica che Renzi sta ricevendo: "Come si fa a lasciarsi attrarre ancora dalla retorica del nuovismo, delle persone nuove, dei giovani contro i vecchi, del sottovuoto spinto di proposta politica. In Italia non si torna a una nuova stagione di politica, e di impegno politico, ubriacandosi nuovamente di nuovismo e di propaganda spicciola. Qui c'è bisogna di far emergere una nuova classe politica e dirigente nel suo complesso e l'anagrafe non c'entra proprio nulla". Ma, in realtà, nessuno pare aver dichiarato guerra ai vecchi, nemmeno Renzi.  

    Ma allora cosa rappresenta per i finiani il nuovo che avanza?
    Non è il sindaco di Firenze il problema, ma qualcuno che somigli pericolosamente a Berlusconi. Qualcuno che per l'ennesima volta possa metterli in ombra.