L'ultimo caduto di Wall Street
Jon Corzine è l'ultimo caduto di Wall Street ma è anche il capro espiatorio della classe dei banchieri, gli immortali che sono riusciti nonostante tutto a rimanere in piedi fra le macerie della crisi. Che Corzine non facesse più parte del popolo eletto delle banche lo si era capito anche prima di venerdì, il giorno in cui si è dimesso dal posto di Ceo di MF Global, la sua boutique finanziaria. Il suo destino è scritto nella sua barba.
Jon Corzine è l'ultimo caduto di Wall Street ma è anche il capro espiatorio della classe dei banchieri, gli immortali che sono riusciti nonostante tutto a rimanere in piedi fra le macerie della crisi. Che Corzine non facesse più parte del popolo eletto delle banche lo si era capito anche prima di venerdì, il giorno in cui si è dimesso dal posto di Ceo di MF Global, la sua boutique finanziaria.
Le centinaia di milioni di dollari scomparse dai registri e l'improvviso fallimento della compagnia non facevano presagire nulla di buono per lui, barone della finanza che ha passato venticinque anni a Goldman Sachs, poi è andato a Washington a fare il Senatore, è stato eletto governatore del New Jersey e infine è ritornato da dov'era venuto. Con lui si allunga la lista degli ex di Goldman Sachs finiti nell'oblio, ma lui è un esemplare di una specie rara nel panorama finanziario.
Non sono molti gli speculatori senza scrupoli che una volta passati alla politica chiedono le riforme più socialiste che l'America sia in grado di concepire. Corzine è caduto mentre quelli con i quali andava a braccetto sono ancora in piedi. La gloria e il triste esilio (e forse anche le speranze di salvezza) di Corzine sono scritte nella sua barba.
Il Foglio sportivo - in corpore sano