Un'espressione geografica/ 3
Un'autospensione sotto diktat delle regole della democrazia
Più che di una sospensione della democrazia, per la situazione paradossale in cui questo fenomeno si sta verificando in Italia, forse bisognerebbe parlare di una specie di autosospensione o autoesclusione. Il presidente Giorgio Napolitano ha usato in modo eccezionalmente energico dei suoi poteri, ma non ha affatto travalicato i limiti costituzionali.
Più che di una sospensione della democrazia, per la situazione paradossale in cui questo fenomeno si sta verificando in Italia, forse bisognerebbe parlare di una specie di autosospensione o autoesclusione. Il presidente Giorgio Napolitano ha usato in modo eccezionalmente energico dei suoi poteri, ma non ha affatto travalicato i limiti costituzionali. E' convinto che la situazione europea ed italiana richieda una sorta di “grosse koalition” e, non avendo ottenuto risposte convincenti dai partiti alle sue incessanti richieste di abbassare il livello della polemica, li ha posti di fronte al fatto compiuto dell'incarico a un esponente dell'alta tecnocrazia, che peraltro a quel che si capisce, avrebbe preferito costituire un vero e proprio governo di coalizione.
I partiti, soprattutto quelli maggiori, che hanno quindi maggiori responsabilità, non hanno saputo rispondere con una proposta alternativa, per esempio con un accordo a termine sulle misure immediate da adottare in attesa di una consultazione elettorale con la data prefissata di comune accordo, se la situazione finanziaria impediva di celebrarle immediatamente. Si arriva così al paradosso di una coalizione parlamentare di fatto, imposta dall'alto o dall'estero, che non solo non esprime un mandato elettorale, come può anche capitare che accada in situazioni di emergenza, ma alla quale le forze politiche aderiscono in forma passiva, senza cercare neppure di definire attraverso una dialettica la qualità degli obiettivi che deve perseguire. Il maggiore danno è la condizione generale di acquiescenza a un diktat esterno, di per sé tutt'altro che solidamente fondato, che rende gravemente asimmetrica la interdipendenza dell'Italia in Europa, della politica dall'economia.
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