Un esperto di politica estera, presto!

The Tank

All'incrocio fra la geopolitica e l'appello umanitario c'è una constatazione inevitabile: i candidati repubblicani hanno un disperato bisogno di consiglieri sulla politica estera. Il pazzesco buco di Herman Cain sulla politica di Obama in Libia – e sulla Libia tout court – è soltanto il più imbarazzante esempio della logica del io-avrei-fatto-meglio-di-Obama che compare su tutte le bocche dei candidati del Gop. Sull'Iran è addirittura l'improbabile Rick Santorum a sfoggaire la ricetta più sofisticata.

    All'incrocio fra la geopolitica e l'appello umanitario c'è una constatazione inevitabile: i candidati repubblicani hanno un disperato bisogno di consiglieri sulla politica estera. Il pazzesco buco di Herman Cain sulla politica di Obama in Libia – e sulla Libia tout court – è soltanto il più imbarazzante esempio della logica del io-avrei-fatto-meglio-di-Obama che compare su tutte le bocche dei candidati del Gop.

    Nel
    didattito di sabato sera di politica estera si è parlato parecchio e i candidati, divisi da ricette differenti, sono invece uniti in quanto a inesperienza in politica estera. Le idee sono poche, tendenzialmente confuse e piuttosto complicate da realizzare. Sull'Iran, Mitt Romney, il più interventista (date un occhio alla sua squadra "ombra" di poitica estera) ha detto che "se Obama sarà rieletto, l'Iran avrà le armi nucleari. Se Romney verrà eletto, l'Iran non avrà le armi nucleari". L'ex speaker della Camera, Newt Gingrich, si è limitato a dire che l'uso della forza militare contro gli ayatollah è un'opzione inevitabile; nel calderone delle idee confuse o semplicistiche sull'approccio al complesso scenario iraniano, paradossalmente è stato l'improbabile Rick Santorum a sfoggiare la ricetta più sofisticata.

    E se Michele Bachmann elogia il waterboarding per galvanizzare un certo elettorato, Rick Perry vuole ridurre a zero gli aiuti americani agli altri paesi. Un'enormità politica che gli è costata un passo indietro quando gli hanno chiesto se chiuderebbe il rubinetto finanziario anche per Israele (che Romeny sostiene senza se e senza ma). I repubblicani si sono parecchio evoluti rispetto all'isolazionismo un tanto al chilo che ha dominato gli albori della campagna, ma a tutt'oggi nessuno ha le idee abbastanza chiare per dare almeno l'impressione di poter gestire i dossier più delicati della politica estera.