Ecco il programma molto governativo dei trasversali ipermontiani
C'è chi lo chiama intergruppo montiano e chi li ribattezza già gli ultrapasseriani. Sta di fatto che oggi un grappolo di deputati e senatori di Pdl, Pd, Fli e Api presenterà cinque corpose proposte su previdenza, privatizzazioni, fisco, costi della Pubblica amministrazione e infrastrutture. Proposte che sembrano agli addetti ai lavori l'estensione del discorso tenuto dal premier Mario Monti.
C'è chi lo chiama intergruppo montiano e chi li ribattezza già gli ultrapasseriani. Sta di fatto che oggi un grappolo di deputati e senatori di Pdl, Pd, Fli e Api presenterà cinque corpose proposte su previdenza, privatizzazioni, fisco, costi della Pubblica amministrazione e infrastrutture. Proposte che sembrano agli addetti ai lavori l'estensione del discorso tenuto dal premier Mario Monti.
A coordinare l'iniziativa sono stati Linda Lanzillotta (Api), Walter Vitali (Pd) ed Enrico La Loggia (Pdl), ai quali si sono uniti Mario Baldassarri (Fli), Pierpaolo Baretta, Marco Causi, Tiziano Treu ed Enrico Morando del Pd e Antonio D'Alì del Pdl. Ai cinque documenti hanno lavorato anche diversi esperti: da Franco Bassanini, presidente della Fondazione Astrid, a Claudio De Vincenti, economista ed editorialista della rivista ItalianiEuropei; da Stefano Micossi, dg di Assonime presieduta da Luigi Abete, a Edoardo Reviglio, capo economista della Cdp; da Domenico Casalino, ad della società statale Consip, a Mauro Nori, direttore generale dell'Inps.
Proprio sulla previdenza “l'intergruppo montian-passeriano” ha le idee chiare: dal 2012 tutte le pensioni “vengano calcolate secondo il metodo contributivo, col meccanismo pro rata temporis”, si legge nel documento inviato al premier. Stesso metodo è consigliato per le pensioni di anzianità, “quando l'accesso alla prestazione avvenga a un'età anagrafica inferiore a quella minima prevista dalla legge”. Si auspica l'aumento dell'età pensionabile. Come? “Il requisito minimo dovrebbe essere fissato a 62 anni, quello massimo a 69 anni”.
Proposte nette e patrimonialiste sul fisco. Altro che reintroduzione dell'Ici sulla prima casa accennata da Monti, altro che “niente patrimoniale” ribadito dal Cav.: “Pensiamo a un'imposta patrimoniale ordinaria a bassa aliquota”, si legge nel documento firmato anche da parlamentari del Pdl. L'obiettivo è “una riduzione dell'Irpef (che grava sui redditi da lavoro e pensioni) nonché anche del prelievo contributivo o dell'imposizione sulle imprese”. La patrimoniale proposta dall'intergruppo è “generalizzata (sulla ricchezza sia finanziaria sia immobiliare), con forme di esenzione per i patrimoni minori”.
Anche sulle privatizzazioni si integra il programma esposto dal presidente del Consiglio. “E' necessario attribuire tutto il patrimonio da dimettere, sia quello dello stato che quello di regioni ed enti locali, a un unico soggetto”, che non dovrà occuparsi solo di dismissione degli immobili ma pure “di partecipazioni pubbliche non strategiche”.
Ancor più specifico e denso il documento sugli “incentivi agli investimenti privati nelle infrastrutture”, uno dei settori chiave di cui si occuperà il ministro Corrado Passera. La bozza letta dal Foglio riprende in parte alcune conclusioni del corposo rapporto che sul tema era stato elaborato da tre fondazioni (Astrid di Bassanini, Italiadecide di Luciano Violante e ResPublica presieduta da Eugenio Belloni e considerata vicina a Giulio Tremonti). Ecco alcuni incentivi che attendono le grandi aziende del settore attive nelle costruzioni, nei trasporti e nelle infrastrutture: “Deducibilità dal reddito di impresa degli aumenti di capitale accompagnati da un equivalente ammontare di investimenti, detassare in tutto o in parte le plusvalenze derivanti dallo smobilizzo di asset, detassare sul modello Usa i proventi dei fondi di venture capital”.
Il Foglio sportivo - in corpore sano