Mourinho come Montanelli: girano solo eredi farlocchi

Jack O'Malley

A Villas Boas stanno cominciando persino a stropicciarsi le camicie. Anche il ciuffo non è più quello di qualche settimana fa. Che volete farci, è il destino di tanti “eredi di”: i ritrovi degli alcolisti anonimi sono pieni di eredi di Maradona almeno quanto le redazioni dei giornali italiani sono piene di eredi di Indro Montanelli. Così succede che l'erede di Mourinho sulla panchina del Chelsea non è in grado nemmeno di essere non dico l'erede, ma il degno successore di Carlo Ancelotti.

    Londra. A Villas Boas stanno cominciando persino a stropicciarsi le camicie. Anche il ciuffo non è più quello di qualche settimana fa. Che volete farci, è il destino di tanti “eredi di”: i ritrovi degli alcolisti anonimi sono pieni di eredi di Maradona almeno quanto le redazioni dei giornali italiani sono piene di eredi di Indro Montanelli. Così succede che l'erede di Mourinho sulla panchina del Chelsea non è in grado nemmeno di essere non dico l'erede, ma il degno successore di Carlo Ancelotti. Al di là del fatto che il Liverpool ci ha preso gusto a battere il Chelsea del fratello scarso di colui che fu il grande bomber dei Reds (Fernando Torres ha battuto il record di tristezza in campo detenuto da Berbatov in questa stagione), è ormai evidente che Villas Boas ha davanti a sé una carriera già segnata: dopo il Chelsea (dove verrà sostituito da un governo tecnico), una squadra di bassa classifica in Premier e poi al massimo il patentino di “esperto in promozioni e salvezze”. L'erede perfetto di Walter Novellino, altroché.

    Intanto Roberto Mancini fa sapere che ha capito Balotelli grazie ai suoi figli e avrebbe reintegrato Tévez al volo se soltanto l'orgoglioso argentino gli avesse chiesto scusa. Non gli chiedeva mica di andare a Zuccotti Park – il ritrovo di quelli che vogliono farsi pubblicità o recuperare la verginità – a fare pubblica ammenda, bastava una cosa privata. Invece nulla. Mancini può permettersi di fregarsene allegramente e non soltanto per il primo posto in classifica, ma perché è riuscito, nello scetticismo generale, a creare una dottrina Mancini, forse addirittura una scuola di pensiero fatta di ciuffo (quello sì bello in forma), sciarpa e buon calcio. Contro il Newcastle i Citizen hanno dato un'altra prova di gioco avvolgente con qualche tentazione barcelloneta da tichitic-tichitoc (che palle) ma senza la boria guardiolesca. Hanno anche rischiato un po' – il calcio di Mancini è umano, troppo umano – ma quando Nasri distribuisce palloni sulla trequarti con quattro uomini che s'inseriscono e il terzino più tozzo della storia delle fasce laterali, Richard, sembra il guizzante Benarrivo del Parma di Nevio Scala, è un godere. Le braccia conserte di Balotelli poi sono da applausi.