Cari Dolce e Gabbana, la minaccia di andarsene lasciatela a Umberto Eco
Stefano Gabbana e Domenico Dolce, icona a due facce del brand mondiale D&G, sono in collera: rischiano a loro dire ingiustamente di essere processati per estero-vestizione e di dover pagare al fisco un miliardo. Così hanno scritto su Twitter che giustizia e fisco italiani sono dei ladri, che vogliono portar loro via tutto e che sono pronti a trasferirsi in altro paese. In venti anni D&G molto hanno fatto per il made in Italy e molto va loro riconosciuto.
Stefano Gabbana e Domenico Dolce, icona a due facce del brand mondiale D&G, sono in collera: rischiano a loro dire ingiustamente di essere processati per estero-vestizione e di dover pagare al fisco un miliardo. Così hanno scritto su Twitter che giustizia e fisco italiani sono dei ladri, che vogliono portar loro via tutto e che sono pronti a trasferirsi in altro paese. In venti anni D&G molto hanno fatto per il made in Italy e molto va loro riconosciuto.
Se è vera l'intuizione del principe Nicolai Trubeckoj che la moda è linguaggio, hanno quanto meno il merito di averne inventato uno che rispecchia più di altri lo spirito del tempo. Il loro è musica hip hop, è slang, è messaggio asmatico che rimbalza dall'upper class alle periferie, ai ghetti. La loro donna è “urban erotic”, sfrontata, aggressiva, che sa quello che vuole e lo fa: sono Madonna e Gwyneth Paltrow che ballano insieme all'alba si baciano e se ne fregano del mondo.
Anche il modello di uomo è sfrontato, muscoloso: è maschio sì ma con riserva. Emerge dal mare, si issa senza sforzo alcuno su un canotto, beato lui, sfoggia costumi da bagno da urlo ma lancia sguardi equivoci: ha qualcosa di femminile, non se ne adombrino vigorosi torelli come Gattuso, e Cannavaro e l'attore americano Matthew Mc Conaughey che al marchio hanno prestato faccia e corpo. Il successo di D&G riposa proprio sull'ambiguità, sulla cultura dell'indistinto, sulla capacità che hanno avuto di riconoscere e accompagnare quella che è la principale novità emersa nella metropoli contemporanea, la declinazione del genere sessuale, dall'androgino all'efebico. Ciò detto, non sta bene estero-vestirsi nemmeno per difendersi da uno stato troppo occhiuto nel prendere e troppo sgangherato nel dare. Quanto alla minaccia di lasciare l'Italia, lasciamola ad Umberto Eco.
Il Foglio sportivo - in corpore sano