Protagonisti e interpreti tecno-politici scrutano Finmeccanica

Michele Arnese

Chi saranno gli azionisti politici di riferimento della futura Finmeccanica? La risposta potrebbe arrivare oggi dal consiglio di amministrazione della capogruppo. Di certo l'era di Pier Francesco Guarguaglini è destinata a finire. L'uomo che ha trasformato Finmeccanica in un colosso internazionale dell'aerospazio e della difesa non gioca più all'attacco.

    Chi saranno gli azionisti politici di riferimento della futura Finmeccanica? La risposta potrebbe arrivare oggi dal consiglio di amministrazione della capogruppo. Di certo l'era di Pier Francesco Guarguaglini è destinata a finire. L'uomo che ha trasformato Finmeccanica in un colosso internazionale dell'aerospazio e della difesa non gioca più all'attacco, anche perché le sue tradizionali sponde politiche, dal Pdl al Pd, basate tra l'altro su uomini del calibro di Gianni Letta e Giuliano Amato, si stanno affievolendo anche per le trame giudiziarie che lambiscono il presidente e alcuni dei suoi uomini di fiducia.

    Dalle inchieste e dalle intercettazioni, comunque, emergono relazioni tra l'istituzionale e il politico con tutti i principali partiti. Ma negli ultimi mesi, in connessione con la piena attività del nuovo amministratore delegato, Giuseppe Orsi, si va delineando in consiglio di amministrazione un'inedita alleanza basata su due persone: Orsi, indicato dalla Lega nord ma in ottimi rapporti con ambienti centristi tra cui Cl, e Franco Bonferroni, consigliere d'amministrazione considerato in quota Udc anche se non ha la tessera del partito guidato da Pier Ferdinando Casini. In verità, sia Orsi sia Bonferroni hanno rapporti consolidati ad ampio spettro, dalla destra alla sinistra passando ovviamente per il centro. A legarli, da settimane, è una convinzione: la necessità di un cambio nei metodi e negli uomini al vertice della holding controllata dal Tesoro.

    Bonferroni, tra l'altro, è stato in queste settimane uno dei consiglieri che ha più appoggiato l'azione dell'amministratore delegato, che fin dall'inizio ha cercato di limare lo spazio d'azione di Guarguaglini. Secondo la ricostruzione del Foglio, Bonferroni ha condiviso l'invito (non ascoltato) di Orsi al consiglio di amministrazione di Selex Sistemi Integrati per sfiduciare l'ad di Selex, Marina Grossi, moglie di Guarguaglini, e nei comitati interni della capogruppo ha incalzato la presidenza di Guarguaglini con richieste di informazioni e spiegazioni su alcuni comportamenti aziendali di parenti di Guarguaglini, non soltanto della moglie. Non solo: dopo la lettera con cui il presidente ha di fatto contestato metodi e merito del piano industriale preparato da Orsi, la maggioranza dei consiglieri già nella riunione del cda che ha approvato il piano con l'assenza di Guarguaglini era pronta a ritirare le deleghe al presidente. Ma le osservazioni del rappresentante del Tesoro e del presidente del collegio sindacale hanno indotto i consiglieri “indignati” a presentare una formale richiesta di convocazione del cda, che si terrà oggi, per il ritiro delle deleghe al presidente. Un atto di ostilità che, se fosse approvato, sarebbe una sfiducia palese verso il presidente e di fatto – auspicano i consiglieri – un'azione per indurre Guarguaglini alle dimissioni.

    Il futuro del presidente dipenderà dall'impostazione che il Tesoro, azionista di riferimento con il 30,2 per cento di Finmeccanica, vorrà seguire. Non è escluso infatti un azzeramento dell'intero cda che porterebbe così all'arrivo di nuovi vertici all'insegna di quella discontinuità auspicata dal premier Mario Monti nei giorni scorsi. A questa soluzione si arriverebbe attraverso le dimissioni di quattro consiglieri, mossa che farebbe automaticamente decadere il board. Tuttavia, ha assicurato lo stesso Monti ieri da Bruxelles, sarà il consiglio di amministrazione di oggi a prendere eventuali decisioni e il governo rispetterà le procedure: “Siamo rispettosi delle procedure e sarà il consiglio a prendere eventuali deliberazioni”, ha precisato il presidente del Consiglio. Ma con l'azzeramento dei vertici anche l'alleanza che si andava consolidando nel cda andrebbe in frantumi. Tra i progetti di Orsi rientrava anche un diverso assetto del top management, con un ruolo maggiore per Gianpiero Cutillo, numero due della direzione finanziaria retta da Alessandro Pansa, che è anche direttore generale. Resta ora da vedere se questi piani si realizzeranno.