“Serve una Bce stile Fed per irrorare le banche di liquidità”

Michele Arnese

Chi l'ha detto che i banchieri sono troppo involuti? Un'eccezione c'è, si chiama Victor Massiah, ed è consigliere delegato di Ubi Banca, il quarto istituto di credito italiano per capitalizzazione. Cinquantadue anni, con un passato all'Andersen Consulting, poi nella sede italiana della McKinsey, quindi vicedirettore generale del Banco Ambrosiano Veneto, Massiah dice in una conversazione con il Foglio quello che molti banchieri pensano ma per diplomazia non esternano in pubblico.

    Chi l'ha detto che i banchieri sono troppo involuti? Un'eccezione c'è, si chiama Victor Massiah, ed è consigliere delegato di Ubi Banca, il quarto istituto di credito italiano per capitalizzazione. Cinquantadue anni, con un passato all'Andersen Consulting, poi nella sede italiana della McKinsey, quindi vicedirettore generale del Banco Ambrosiano Veneto, Massiah dice in una conversazione con il Foglio quello che molti banchieri pensano ma per diplomazia non esternano in pubblico. Primo: “Per calmare i mercati, in una situazione di crisi e di emergenza come quella attuale, sarebbe opportuno che la Bce fosse prestatore di ultima istanza, in stile Fed americana”. Secondo: “L'ossessione verso una maggiore capitalizzazione auspicata dall'Europa e dall'Eba può restringere ulteriormente l'erogazione del credito da parte delle banche”.

    E questo Massiah lo dice nonostante Ubi sia stata la prima banca ad annunciare in marzo un rafforzamento del patrimonio che fu giudicato negativamente dai mercati: “Non mi pento di averlo fatto. Però il calcolo del Core Tier 1, al momento, si basa su una ponderazione del rischio diversa da paese a paese, sicuramente più rigorosa nel caso italiano”. A provocare un moto di stizza in Massiah sono i criteri fissati dell'Eba per imporre un Core Tier 1 al 9 per cento e che ora sono in fase di revisione visto che l'8 dicembre si prevedono nuove stime sulle ricapitalizzazioni: “Si devono stabilire regole selettive e tenere conto delle caratteristiche delle singole banche. Le banche italiane hanno operato senza andare fortemente a leva e senza rischiare molto come, ad esempio, hanno fatto quelle del mondo anglosassone, poi costrette a salvataggi di stato”. Uno studio dell'Istituto centrale delle popolari (Icbpi) dimostra quello che Massiah sostiene: se si fa un confronto fra la struttura degli attivi di Deutsche Bank, Société Générale e Intesa si nota che il peso dei crediti alla clientela sul totale degli asset è pari rispettivamente al 21, 32 e 58 per cento, e quello delle attività finanziarie è pari al 60, 48 e 27 per cento.

    “Oggi – aggiunge Massiah – il problema degli istituti, e che si riflette sulle imprese, non è il capitale bensì la liquidità”. Per questo, “una soluzione tipo fondo Tarp creato in America dopo il crac Lehman potrebbe essere una buona idea, ma potrebbe avere solo natura emergenziale, temporanea”. Ma è sulla Bce che si dirigono le attenzioni del banchiere che dal primo dicembre 2008 è alla guida di Ubi Banca. Beninteso, nessuna richiesta di sostegno o salvataggio occulto dell'Italia e del suo debito: “A differenza di Grecia, Spagna o Portogallo il nostro paese può contare su punti di forza come un deficit pubblico fra i migliori, una ricchezza privata pari quattro volte al debito, un sistema industriale che resta il secondo in Europa dopo quello tedesco, ma abbiamo anche un punto di debolezza: lo stock di debito pubblico. Sul quale dobbiamo andare a incidere subito, in modo credibile e pesante”. Un invito al governo Monti, in cui il banchiere nutre fiducia.

    Detto questo, Massiah nota una sorta di concorrenza sleale fra Banche centrali, con la Fed americana e la Boe inglese – pragmatiche, interventiste e garanti di banche e moneta – e una Bce che per statuto e mandato politico ha le mani legate: “L'Istituto di Francoforte deve diventare una banca centrale a tutto tondo. Perché questo accada c'è bisogno però che l'Europa avvii il processo di unione politica e fiscale, come ha dichiarato anche oggi (ieri, ndr) la cancelliera Merkel. In questo scenario la Bce potrà essere garante delle banche e degli stati”. Secondo Massiah, una Bce stile Fed deve essere prevista dalla revisione dei trattati per rassicurare la Germania che il coordinamento fiscale garantirà i paesi virtuosi e che non saranno loro a pagare per le economie deboli. Ma il cruccio del banchiere è l'Eba: “L'Autorità europea ha introdotto un meccanismo perverso che per eccesso di prudenza può uccidere il malato, cioè le banche”.