Ci vorrebbe Paperone
Panama, 1906. Si rivedono due vecchi amici, uno è diventato presidente degli Stati Uniti, l’altro è un tycoon che presto sarà acclamato come il più ricco del mondo. Si tratta di Theodore Roosevelt e di Paperon De’ Paperoni. Cercano un tesoro, ci sono contrasti fra loro, alla fine Roosevelt gli offre qualunque cosa per avere una collina di sua proprietà e poter così costruire il canale di Panama. Ma Paperone sviene per aver bevuto una bevanda indiana e sarà la sorella Ortensia (la futura mamma di Paperino) a chiedere al presidente un orsacchiotto (un Teddy Bear, appunto) in cambio della collina.
Panama, 1906. Si rivedono due vecchi amici, uno è diventato presidente degli Stati Uniti, l’altro è un tycoon che presto sarà acclamato come il più ricco del mondo. Si tratta di Theodore Roosevelt e di Paperon De’ Paperoni. Cercano un tesoro, ci sono contrasti fra loro, alla fine Roosevelt gli offre qualunque cosa per avere una collina di sua proprietà e poter così costruire il canale di Panama. Ma Paperone sviene per aver bevuto una bevanda indiana e sarà la sorella Ortensia (la futura mamma di Paperino) a chiedere al presidente un orsacchiotto (un Teddy Bear, appunto) in cambio della collina. All’inizio Paperone sarà furioso ma decenni dopo il Teddy Bear varrà milioni di dollari. Questa la trama di The Sharpie of the Culebra Cut (L’astuto papero del Varco del Culebra) storia dell’americano Don Rosa che vede un incontro fra il ricco papero e l’amato presidente statunitense e che abbiamo riletto in questo periodo di tecnici al potere. “Teddy Roosevelt, più ancora che la ricchezza, apprezzava l'avventura, l'azione” ha detto Rosa. “Ho molto amato realizzare gli incontri fra Paperone e Teddy Roosevelt: sono un fan di entrambi, e mi elettrizzava l'idea di farli agire assieme. Tra l'altro ho letto dei discorsi di Roosevelt, e sembrava di sentir parlare Paperone. Ci sono veramente molte similarità fra i due”.
I due si erano già visti in uno dei capitoli della Life of Scrooge (in italiano La saga di Paperon De’ Paperoni) di Rosa, la biografia del ricco papero, realizzata dall’autore negli anni Novanta basandosi su spunti delle storie di Carl Barks (1901-2000), il creatore del personaggio. Rosa immerge Paperone nella Storia (nasce in Scozia nel 1867, incontra personaggi storici come Roosevelt e Geronimo), e rende chiaro (ma l’idea era in nuce nelle storie di Barks) come sia un vero “imprenditore schumpeteriano”. Per l’economista austriaco Joseph Alois Schumpeter (1883-1950), che aveva in mente i vari Carnegie, Vanderblit e Rockfeller, l'imprenditore introduce nel sistema innovazioni tecniche (produzione di nuovi beni, utilizzo di nuove materie prime o di nuovi metodi di produzione e di trasporto, apertura di nuovi mercati, ideazione di nuove forme di organizzazione aziendale) e grazie al suo operato il sistema si sviluppa.
Come vediamo nella Life of Scrooge la città di Paperopoli cresce e prospera da quando Paperone ci è andato a vivere.
Il suo è il capitalismo old style, duro certo, ma non privo di integrità: il capitalismo da economia reale (basti pensare al suo amore per i dollari in se stessi, non come unità di scambio), che produce e non si fa abbindolare da bolle speculative.
Memorabile la scena, sempre nella Life of Scrooge, di Paperone e Roosevelt che cenano – si tratta di una cena molto economica, ovviamente – nelle rovine di Forte Paperopoli (il posto su cui sorgerà il deposito di denaro di Paperone). Un vero politico e un vero capitalista, due self-made man che amano l’avventura e il rischio, lontani anni luce dai professori che vanno per la maggiore adesso.
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