Nuda filantropia
A dodici anni dall'autobiografia "Losing my virginity", Richard Branson, creatore dell'impero Virgin, ha deciso di aggiornare il proprio manifesto. E, visto che aveva avuto modo di usare il suo motto "oh, screw it, let's do it" in un libro dell'anno scorso, ha pensato bene di ripetersi, con "Screw Business As Usual", quasi quattrocento pagine di resoconto agiografico e consigli per manager hip.
A dodici anni dall'autobiografia "Losing my virginity", Richard Branson, creatore dell'impero Virgin, ha deciso di aggiornare il proprio manifesto. E, visto che aveva avuto modo di usare il suo motto "oh, screw it, let's do it" in un libro dell'anno scorso, ha pensato bene di ripetersi, con "Screw Business As Usual", quasi quattrocento pagine di resoconto agiografico e consigli per manager hip.
Il "filantrocapitalismo" è superato, ora Branson si dà al "capitalismo 24902", dove le cifre da codice postale stanno per la lunghezza in miglia della circonferenza di un pianeta tutto da abbracciare: "Prendersi cura della gente e del pianeta che è il nostro villaggio globale è responsabilità di ogni imprenditore", recita il comandamento nuovo di Branson, che arruola nella sua chiesa Mick Jagger come il Dalai Lama e la regina Elisabetta.
Ma il vero segreto dell'uomo che complottava per far cadere Mugabe mentre cercava di aprire una nuova via per lo spazio, potrebbe essere tutto in questa infografica pubblicata da Bloomberg Businessweek: regalando i suoi vestiti a un senzatetto nel 1966, Branson ha inaugurato una via al mercato divertita, filantropica e spesso naturistica (finita male a fine agosto, quando è finito addosso a un cactus nella sua isola tropicale, senza vestiti addosso).
Il Foglio sportivo - in corpore sano