Regali proibiti
Silvio Berlusconi è prenatalizio e rilassato, durante i ricevimenti al Quirinale, felice di leggere i giornali senza che gli vengano gli incubi la notte, contento di volare su aerei più degni del suo rango, felice di dedicarsi alle conversazioni con i venditori di beni di lusso e preoccupato come sempre di difendere la libertà. In un paese avvolto dalle lacrime di Elsa Fornero per i sacrifici che verranno, in un momento in cui tutti sono all'improvviso commercialisti e studiano le buste paga, il Cav. individua, nel suo modo surreale fantasmagorico, il problema sentimentale dei ricchi.
Silvio Berlusconi è prenatalizio e rilassato, durante i ricevimenti al Quirinale, felice di leggere i giornali senza che gli vengano gli incubi la notte, contento di volare su aerei più degni del suo rango, felice di dedicarsi alle conversazioni con i venditori di beni di lusso e preoccupato come sempre di difendere la libertà. In un paese avvolto dalle lacrime di Elsa Fornero per i sacrifici che verranno, in un momento in cui tutti sono all'improvviso commercialisti e studiano le buste paga, gli scatti, le ritenute e si guardano in cagnesco gli uni con gli altri, contano con rancore i caffè offerti e non ricambiati e rubano le monetine dai cappelli dei mendicanti ciechi, il Cav. individua, nel suo modo surreale fantasmagorico, il problema sentimentale dei ricchi (e di quelli non ricchi ma con manie da shopping clandestino, o con l'horror vacui natalizio che impone, almeno a Natale, di sentirsi in un film dei Vanzina).
Questa nuova maledetta tracciabilità, ovvero la trasparenza anti evasione fiscale, impedisce al marito di regalare all'amante un gioiello da oltre novecentonovantanove euro con la garanzia di segretezza, quell'accordo tra gentiluomini in base al quale il gioielliere non chiederà mai alla moglie se le è piaciuto l'anello, perché quasi sicuramente la moglie ha ricevuto il solito foulard. Non è solo una faccenda di adulterio, o di farfalline luccicanti da regalare alle ammiratrici: la tracciabilità impedisce alla moglie di nascondere il vero prezzo del nuovo paio di scarpe che ha spacciato per quelle dell'anno scorso comprate ai saldi. La tracciabilità è la fine della bugia seriale di chi non vuole far conoscere la propria ossessione per i vasi di Gaetano Pesce, o la passione proibita per il fruscio dei blocchetti di banconote da cinquanta euro, da utilizzare a casa al posto del Tavor. Dopo le telefonate, le email, i messaggi, adesso anche i vizi consumistici (l'aggravante del Natale è che si diventa tutti un po' coatti, con tendenza a esagerare) sono in mondovisione.
“Ho ricevuto proteste vibranti da parte di tutti coloro che vendono il lusso: antiquari, gioiellieri, certe borsette… perché ci sono molte volte che fai degli acquisti e non vuoi che gli altri li sappiano, come i colleghi o la moglie…Domani parlerò con Monti della tracciabilità”, ha detto Berlusconi, che ha individuato, per assurdo, in questa nuova valle di austerità, l'incubo principale degli italiani (subito dopo il fisco): la moglie, l'amante, il collega, la madre. L'abitudine di gettare tutti gli scontrini di weekend clandestini o trattamenti di bellezza (spacciati per naturale ringiovanimento) in un cassonetto o in un rogo appositamente creato, prima di rientrare a casa, non basterà più. Bisognerà intercettare gli estratti conto prima che vengano infilati nelle buchette, corrompere i postini, partecipare alla nuova trasmissione di Gerry Scotti per poter toccare il denaro e farcisi la doccia, se lo si desidera, senza che nessuno guardi e gridi: vergogna. La buona notizia, per gli spendaccioni segreti, è che all'improvviso gli antiquari potrebbero lanciare il prezzo fisso, come certi discount: tutto a novecentonovantanove euro.
Il Foglio sportivo - in corpore sano