Chi ha tagliato le dita a Seif Gheddafi?
Sono stati pubblicati alcuni documenti molto belli sul collasso del regime libico. Anne Reevell fa la parte grossa, con tre minidocumentari per al Jazeera che raccontano da dentro – e con uno sbilanciamento inglese molto forte, oltre che il trionfalismo dell'emittente araba innamorata dei ribelli – che cosa è accaduto all'entourage di Gheddafi.
Sono stati pubblicati alcuni documenti molto belli sul collasso del regime libico. Anne Reevell fa la parte grossa, con tre minidocumentari per al Jazeera che raccontano da dentro – e con uno sbilanciamento inglese molto forte, oltre che il trionfalismo dell'emittente araba innamorata dei ribelli – che cosa è accaduto all'entourage di Gheddafi, com'è che una dittatura che sembrava destinata a sopravvivere anche ai bombardamenti della Nato sia infine caduta (tradimenti interni, paure, una quantità di bombe che sopravvivere era difficile). Qui tutti i video, l'ultimo in ordine di tempo, “State of Denial”, è imperdibile. Un altro bel documento è quello che racconta la cattura di Seif al Islam, il figlio-delfino di Gheddafi, quello istruito, con gli occhialetti, che ha imbambolato mezzo mondo. Joshua Hammer interpella i ribelli che hanno preso Seif: videro un tipo sospetto, lo buttarono a terra, misero un piede sul petto, chi sei?, chiesero.
Lui: mi occupo di cammelli. La voce suonò familiare, lui si accorse del lampo nei loro occhi. Chiese: chi siete voi? Loro: siamo i topi. E Seif: uccidetemi adesso. C'è anche il giallo delle dita amputate dalla mano destra di Seif: chi è stato? I ribelli negano, dicono che lui le ha perse in un bombardamento. Ma non ci crede nessuno, “avrebbe dovuto essere una bomba davvero intelligente”.
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