Sorge il sole, canta il gallo, Kim jong un sale a cavallo
La transizione è compiuta. Kim Jong-un, il “Grande successore”, è comparso in tv mentre se ne stava goffamente seduto su un cavallo bianco, proprio come fecero il nonno e il papà. L’immagine del cavallo è più che un simbolo per la Corea del Nord dei Kim: è un segno del potere ereditario che si trasmette da padre in figlio, di generazione in generazione. Nei primi anni Sessanta, il regime elaborò il mito del cavallo alato Chollima, diventato in breve tempo simbolo dello sviluppo economico socialista.
La transizione è compiuta. Kim Jong-un, il “Grande successore”, è comparso in tv mentre se ne stava goffamente seduto su un cavallo bianco, proprio come fecero il nonno e il papà. L’immagine del cavallo è più che un simbolo per la Corea del Nord dei Kim: è un segno del potere ereditario che si trasmette da padre in figlio, di generazione in generazione. Nei primi anni Sessanta, il regime elaborò il mito del cavallo alato Chollima, diventato in breve tempo simbolo dello sviluppo economico socialista. Il cavallo è talmente importante nella mitologia nordcoreana che a Pyongyang lo si può trovare dappertutto: dai pupazzetti alle monete, dai pacchetti di sigarette alle piazze della città, dove campeggiano spesso enormi statue equestri. Pazienza se il cavallo di Kim non fosse proprio bianco (era grigiastro), ma il messaggio è passato: Kim Jong-un è il vero leader, incoronato e legittimato.
Il documentario trasmesso dalla tv nordcoreana in onore del compleanno di Kim Jong-un (non si sa ancora quanti anni abbia in realtà) ha mostrato il giovane successore osannato da una folla straripante e lo ha visto impegnato a studiare attentamente alcune esercitazioni militari. Ha pure preso posto su un tank dell’esercito e su un aereo. Spazio anche per immagini di repertorio del 2009, quando Kim Jong-un si complimentò con i militari per il lancio di un satellite e dichiarandosi “pronto alla guerra” se qualche nemico avesse osato abbatterlo. Per americani e sudcoreani quello non era un satellite, bensì un missile a lunga gittata sparato nel Pacifico.
Il video dimostra che la successione è stata preparata con cura e da tempo, fin dai primi gravi problemi di salute che interessarono l’imbalsamato Kim Jong-il. Sotto la protezione degli ambiziosi zii e della nomenclatura delle Forze armate, il Grande successore (che nel frattempo è diventato anche un “genio militare”) ha potuto compiere i primi passi come delfino designato dell’ultima monarchia comunista.
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