Il soufflé di Hollande
Mai un candidato alla presidenza della Repubblica francese aveva goduto di sondaggi così favorevoli a soli tre mesi dalle elezioni. François Hollande ha battuto anche il record di Mitterand, unico socialista che finora è riuscito a entrare all’Eliseo da quando Charles de Gaulle inaugurò la Quinta Repubblica nel 1959.
Mai un candidato alla presidenza della Repubblica francese aveva goduto di sondaggi così favorevoli a soli tre mesi dalle elezioni. François Hollande ha battuto anche il record di Mitterand, unico socialista che finora è riuscito a entrare all’Eliseo da quando Charles de Gaulle inaugurò la Quinta Repubblica nel 1959. L’ultima rilevazione per Le Monde e France Télévisions prevede una vittoria di Hollande al secondo turno contro Sarkozy con addirittura il 59 per cento, mentre per Paris Match il candidato della sinistra si fermerebbe al 56,5 per cento. Numeri impressionanti che solo François Mitterand avvicinò nel 1988, quando i sondaggi gli attribuivano il 57 per cento dei consensi.
Considerando buoni questi numeri, la vittoria socialista alle presidenziali non sembrerebbe in discussione, tanto è ampio il divario tra i due principali contendenti. In realtà, spiegano gli esperti, la partita è tutt’altro che chiusa, dal momento che c’è differenza tra dire di voler cacciare Sarkozy e recarsi al seggio per votare Hollande. Inoltre, mettendo a confronto il leader dell’Ump e il candidato socialista sulle singole questioni, si scopre che la distanza in molti casi non è incolmabile.
E’ il caso, per esempio, del candidato che meglio può contrastare il deficit di bilancio e alleggerire il debito pubblico: per il 32 per cento degli intervistati è Sarkozy, per il 25 per cento Hollande. Dove il candidato socialista è forte (come sulle tematiche sociali), si assiste a una ripresa dell’attuale inquilino dell’Eliseo a fronte di una caduta libera (- 6 punti in tre mesi) di Hollande. “Il fatto è – spiegano analisti politici transalpini – che l’ex marito di Ségolène Royal non ha ancora fatto capire ai francesi qual è il suo programma. All’inizio ha goduto dell’onda delle primarie e del radicato sentimento anti-Sarkò, ma ora quell’effetto è svanito”. Brice Teinturier, massimo esperto di sondaggi a Parigi, rimanda ogni valutazione e previsione concreta al momento in cui Hollande chiarirà che vuol fare per la Francia: “Se dopo quel giorno i numeri rimarranno stabili, significherà che il consolidamento è ormai avvenuto”. E a quel punto per Sarkozy si farà davvero dura.
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