"Ho trovato un'unghia nel Big Mac". Problemi per la campagna di McDonald's su Twitter

Elisa Adelgardi

Il paonazzo e arruffato Ronald McDonald stuzzicato da un uccellino. Tutto è cominciato con una bella idea, di quelle patinate delle pubblicità: la catena di fast food più famosa del mondo ha tentato di pubblicizzare tramite Twitter la genuinità dei propri prodotti, con una mossa di marketing erede della nuova era dei tweet. Così, lo racconta oggi in prima pagina il Financial Times, ha pensato di creare un hashtag, #McDstories, e lo ha promosso in rete con risultati inizialmente positivi. Poi è iniziata la vendetta dei clienti insoddisfatti.

    Il paonazzo e arruffato Ronald McDonald stuzzicato da un uccellino. Tutto è cominciato con una bella idea, di quelle patinate delle pubblicità: la catena di fast food più famosa del mondo ha tentato di pubblicizzare tramite Twitter la genuinità dei propri prodotti, con una mossa di marketing erede della nuova era dei tweet. Così, lo racconta oggi in prima pagina il Financial Times, ha pensato di creare un hashtag, #McDstories, e lo ha promosso in rete con primi risultati positivi. Ma i social network, in quanto social, sono un'arma a doppio taglio. Sono stati sufficienti pochi minuti e già hanno iniziato a prendere piede i commenti negativi, molto negativi, che fanno parte integrante dell'immaginario più quotato sui McMenu, quelli della serie "Mai aprire i panini del McDonald's". Tant'è che il Daily Mail si è sentito in dovere, in nome della libera informazione, di elencare gli interventi più trash che il McHashtag ha regalato. Da "Io una volta ho trovato un'unghia nel Big Mac", a "Mi state dicendo che il McDonald's utilizza carne vera?", passando per "Mangiai lì nell'ottantanove. Vomitai. Ora sono vegetariano".

    Questo dunque l'impietoso esito dell'indagine di mercato che la McDonald's è stata costretta a subire. Ciò nonostante la stessa azienda madre dei BigMc si è detta  soddisfatta del risultato dell'iniziativa. Rick Wion, il Social media director, ha commentato positivamente l'esito dell'esperimento, che secondo lui ha solo riportato a galla qualche recondito rancore di chi non considera il fatto che, secondo Wion, oggi la qualità del servizio nei ristoranti della catena è nettamente migliorata. Commenti negativi che, sempre secondo Wion, rappresentano un'esigua minoranza della totalità. Sarà di certo così, ma viene comunque da chiedersi: non sarà che le aspettative di McDonald's fossero ancora più disastrose?