Tutto gira attorno a Camp Lemonnier
Tutto ruota attorno a Camp Lemonnier, la base di Gibuti da dove martedì scorso è partita l’operazione che ha liberato due operatori umanitari sequestrati in Somalia. Tra gli uomini impiegati nel blitz dei Navy Seals, anche alcuni uomini che lo scorso maggio uccisero in Pakistan Osama bin Laden. Camp Lemonnier è l’avamposto statunitense a Gibuti, piccolo Stato posto all’estremità settentrionale del Corno d’Africa, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden, davanti alle coste yemenite.
Tutto ruota attorno a Camp Lemonnier, la base di Gibuti da dove martedì scorso è partita l’operazione che ha liberato due operatori umanitari sequestrati in Somalia. Tra gli uomini impiegati nel blitz dei Navy Seals, anche alcuni uomini che lo scorso maggio uccisero in Pakistan Osama bin Laden. Camp Lemonnier è l’avamposto statunitense a Gibuti, piccolo Stato posto all’estremità settentrionale del Corno d’Africa, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden, davanti alle coste yemenite. Usciti dall’aeroporto internazionale della capitale locale ci si trova davanti ai reticolati del campo, una vecchia base della Legione straniera francese che il presidente Omar Guelleh ha ceduto in affitto a Washington per 30 milioni di dollari l’anno fin dal 2002, poco dopo l’inizio della guerra in Afghanistan e prima dei bombardamenti sull’Iraq. All’interno della base sono stanziati tra i 900 e i 4 mila militari a seconda delle necessità, inquadrati formalmente nella Combined joint task force – Horn of Africa (Cjtf-hoa).
Dal luglio 2006 Camp Lemonnier è diventata il punto di partenza delle principali missioni operative nel Corno d’Africa, servendo da centro addestrativo per le truppe ugandesi ed etiopi che negli ultimi anni hanno condotto azioni contro le corti islamiche di Mogadiscio. “All’inizio, Camp Lemonnier doveva servire per addestrare le locali forze di sicurezza”, ha detto al New York Times Jennifer Cooke, direttore del programma africano al Centro per gli studi strategici e gli studi internazionali di Washington. Successivamente, gli eventi e le sfide che si sono presentate hanno fatto sì che Gibuti fosse un luogo strategicamente perfetto per intraprendere missioni-lampo nella regione. Per il personale americano a Camp Lemonnier (salutato a dicembre dal Segretario alla Difesa Leon Panetta) anche uno strappo al rigoroso codice del Pentagono: una razione di birra al giorno a testa, vietatissima ai colleghi in Afghanistan e prima ancora in Iraq.
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