Pasionaria a ruota libera

Monti è nostro, Fornero pure. Svolta grande di Santanchè

Salvatore Merlo

“La Fornero deve diventare mia sorella, va protetta dai sindacati, va aiutata a vincere sull’articolo 18”. La nuova Daniela Santanchè, da ex anti montiana di ferro, dice tutto quello che non ti aspetti da lei: “Il governo di Monti va sostenuto fino in fondo. Chi non cambia idea è un cretino, e io ho cambiato idea. Fornero e Cancellieri sono due donne cazzutissime, cento volte meglio di Merkel. Cancellieri ha parlato dei ‘mammoni’, di quelli che vogliono il posto fisso. Queste due ministre sono politicamente scorrette e se ne fregano del consenso, non vogliono compiacere ma vogliono agire. Sono brave”.

    La Fornero deve diventare mia sorella, va protetta dai sindacati, va aiutata a vincere sull’articolo 18”. La nuova Daniela Santanchè, da ex anti montiana di ferro, dice tutto quello che non ti aspetti da lei: “Il governo di Monti va sostenuto fino in fondo. Chi non cambia idea è un cretino, e io ho cambiato idea. Fornero e Cancellieri sono due donne cazzutissime, cento volte meglio di Merkel. Cancellieri ha parlato dei ‘mammoni’, di quelli che vogliono il posto fisso. Queste due ministre sono politicamente scorrette e se ne fregano del consenso, non vogliono compiacere ma vogliono agire. Sono brave”. E poi: “Questo è il nostro governo, fa le cose che vogliamo noi. Stanno smontando uno per uno i dogmi consolidati di questo paese, la concertazione, il potere dei sindacati. Hanno riformato le pensioni e ora vogliono intervenire sul mercato del lavoro. Come possiamo non stare con loro? Sono politiche di destra, sono il nostro programma”. E ancora: “Ora modifichiamo la legge elettorale, ma non con i finti amici Casini e Fini. La legge elettorale noi la vogliamo cambiare con Pier Luigi Bersani e il Pd. Le regole si cambiano con l’avversario. Ci si può fidare di più di un avversario che di un falso amico come Casini”. E infine: “A Berlusconi gliel’ho detto, il prossimo presidente del Consiglio sarà Corrado Passera”.

    Ed ecco lo schema che, per quanto onirico, evanascente o assurdo possa apparire, prende invece una forma più o meno solida nelle parole della donna che una volta alla settimana incontra Berlusconi per “fare il punto”: l’ex banchiere e ministro dello Sviluppo (Passera) a capo di quel governo di grande coalizione che Vittorio Feltri il 3 febbraio aveva tratteggiato sul Giornale, dopo aver chiacchierato a lungo con il Cavaliere, e ben prima che Berlusconi stesso, preso dall’entusiasmo, decidesse, domenica scorsa, di farsi deliberatamente “rubare” (per poterla così smentire e dunque in definitiva confermare) un’intervista da Salvatore Dama di Libero. Sabato il giornalista era andato a trovare il Cav., rimasto bloccato a Roma, a Palazzo Grazioli, per via del maltempo. “E’ venuto con la sua fidanzata che ha lavorato per me a Palazzo Chigi, abbiamo parlato in amicizia del più e del meno, in libertà”, raccontava ieri il Cavaliere agli amici, affettando stupore. “Non era un’intervista, ma quello invece ha scritto tutto. Mentre io parlavo un po’ per assurdo, per iberboli, esageravo”, ha detto lui. Ma a Libero il Cavaliere non ha mentito sapendo di mentire né ha esagerato: ha piuttosto detto la verità, sapendo di smentire.

    Lo dice anche Daniela Santanchè: “Il Pdl per una volta deve prendere una posizione netta, deve partecipare,  e mostrare coraggio su tutta la linea. Tanto tra un anno andiamo a votare. E dopo Monti nulla sarà come prima”. Berlusconi sogna il gran finale da riabilitato, gioca sull’idea di una sua uscita di scena in grande stile: il dialogo, le riforme di sistema, la legislatura costituente, la legittimazione a sinistra inseguita dai tempi della Bicamerale; e magari anche un titolo eternamente assolutorio e penitenziale di Repubblica: “Lo statista che non avevamo previsto”. Ma è mai possibile? Risponde Santanchè: “La sinistra non mi sembra troppo intenzionata a legittimarlo, ma si vedrà. Di sicuro noi adesso dobbiamo provare a fare le riforme con il Pd e dobbiamo sostenere, senza ulteriori inutili mugugni, questo governo che sta riuscendo in una operazione impensabile sino a pochissimi mesi fa. A Berlusconi chiedo di darci una rotta chiara. Questo deve essere il nostro governo. Perché devo regalare Cancellieri, Fornero e Monti alla sinistra che con loro non c’entrano nulla?”.

    • Salvatore Merlo
    • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.