La Presidenta che si crede Evita Peron

The Tank

Per un attimo qualcuno a Buenos Aires deve aver pensato di essere tornato indietro nel tempo: una donna esce sul balcone della Casa Rosada salutando la folla che agita al vento decine di bandiere dell’Argentina. Non era Eva Peron, bensì l’attuale “Presidenta”, Cristina Kirchner. Aveva appena terminato un discorso ai veterani della guerra delle Falkland del 1982, davanti a una mappa bianco-azzurra con le Malvinas al centro.

    Per un attimo qualcuno a Buenos Aires deve aver pensato di essere tornato indietro nel tempo: una donna esce sul balcone della Casa Rosada salutando la folla che agita al vento decine di bandiere dell’Argentina. Non era Eva Peron, bensì l’attuale “Presidenta”, Cristina Kirchner. Aveva appena terminato un discorso ai veterani della guerra delle Falkland del 1982, davanti a una mappa bianco-azzurra con le Malvinas al centro. Dietro l’improvvisa esplosione di orgoglio nazionalista, alcuni osservatori politici interpellati dal Sunday Telegraph vedono la volontà di distogliere l’attenzione dal rallentamento della crescita economica che, dopo un decennio record, ha fermato la sua corsa: l’inflazione reale è al 20 per cento, la disoccupazione aumenta mese dopo mese.

    Non risente della crisi, invece, il patrimonio della famiglia Kirchner, decuplicato nell’ultimo decennio e aumentato del 158 per cento solo nel 2008. Un arricchimento talmente sospetto che più di un esponente dell’opposizione ha denunciato per arricchimento illecito e abuso d’ufficio la coppia presidenziale. Il caso ha però voluto che in una circostanza il pubblico ministero incaricato del caso fosse nipote del defunto capo dello stato Nestor, già marito di Cristina, mentre in un altro il giudice competente ha archiviato il procedimento. Dubbi sussistono anche sulla compravendita di immobili da parte dei Kirchner a El Calafate, località turistica vicina al ghiacciaio Perito Moreno. Un albergo acquistato dalla “Reyna del botox” (così l’hanno soprannominata i suoi nemici) è costato cinque milioni di dollari, prezzo di gran lunga più alto del valore reale di mercato. Anche le quattordici proprietà terriere dei Kirchner sono state vendute a prezzi fuori mercato.

    E’ il Kichnerismo che si sostituisce al Peronismo, notano commentatori argentini pronti a segnalare come Cristina goda di un forte credito di fiducia tra i suoi connazionali che, nonostante le difficoltà economiche, sono pronti a giustificare le folli spese della Casa Rosada: in occasione di un viaggio istituzionale a Parigi, l’attuale presidente avrebbe speso centinaia di migliaia di dollari nelle boutique degli Champs Elysées, senza contare gli oltre duecento abiti diversi da lutto indossati dopo la scomparsa del marito.