Oltre il botox

Annalena Benini

A un certo punto il botox non basta più. E nemmeno il Viagra. L’invecchiamento non è solo l’incubo delle donne. Quando si imbocca il viale del tramonto, quando le ossa cominciano a scricchiolare, la pancia a debordare, il metabolismo a dire addio, le défaillance a non stupire, anche gli uomini vengono presi dal panico. Al cinema, poi, è terrore puro: nessuno vuole vedere un corpo flaccido su uno schermo di venti metri. Si comincia col dover allontanare il giornale per metterlo a fuoco, poi un giorno il colpo della strega, i reumatismi, e non si smette più di scivolare.

    A un certo punto il botox non basta più. E nemmeno il Viagra. L’invecchiamento non è solo l’incubo delle donne. Quando si imbocca il viale del tramonto, quando le ossa cominciano a scricchiolare, la pancia a debordare, il metabolismo a dire addio, le défaillance a non stupire, anche gli uomini vengono presi dal panico. Al cinema, poi, è terrore puro: nessuno vuole vedere un corpo flaccido su uno schermo di venti metri. Si comincia col dover allontanare il giornale per metterlo a fuoco, poi un giorno il colpo della strega, i reumatismi, e non si smette più di scivolare. Nonostante gli integratori, gli allenamenti, le terapie d’ossigeno, i bagni con le sanguisughe di Demi Moore, la placenta, meglio se appena estratta, spalmata sulla faccia di Madonna. A Hollywood sognano tutti un ritratto da chiudere nell’armadio che invecchi al posto loro e che li lasci per sempre tonici, vigorosi, splendidi. E la ricerca dell’elisir della giovinezza ha prodotto notevoli mostri, facce immobili e stupite incapaci persino di dimostrare la superiore disperazione dell’invecchiamento. Un giorno un attore, depresso per quel che vedeva nello specchio e convinto dell’inarrestabilità del fallimento, incrociò in bagno un amico, durante una vacanza, che invece di tirare cocaina si stava infilando un ago nella pancia. Che nuova droga è? “H.G.H., ormone della crescita, mi ha fatto ringiovanire di dieci anni”. Il tizio in effetti sembrava in gran forma. Ma insomma, H.G.H.: non era quella schifezza che usavano i giocatori di baseball pompati? Lui non voleva tutti quei muscoli. Ecco, però, la luce in fondo al tunnel.

    Vanity Fair Usa, nel numero di marzo, ha raccontato questa nuova moda. “Se vedete in giro un attore cinquantenne con l’addome sbrindellato e le vene in rilievo negli avambracci, probabilmente sta prendendo H.G.H.”. Naturalmente nessuno lo ammette. Gli unici a farsi avanti sono stati Sylvester Stallone, Nick Nolte, Oliver Stone. Gli altri ne parlano come si parla della gente che si fa il botox o prende il Viagra. Non sono mai loro. Ma non riescono a nascondere l’entusiasmo. Impenna la libido, aumenta la massa muscolare e la densità ossea, uccide il grasso, spiana le rughe, illumina la pelle, regala una nuova vitalità. “E’ una forza ringiovanente”, dice un medico di Beverly Hills, ovviamente entusiasta della longevità prêt à porter. Da quelle parti le cliniche sono piene di gente entusiasta di stringere in mano la diagnosi di deficit di ormone della crescita e relativa ricetta (un trattamento di un anno costa da diecimila dollari in su). All’aeroporto di Sidney, nel 2008, Stallone fu beccato con quarantotto fiale di H.G.H. nella valigia e disse a People: “Chi li chiama steroidi è molto disinformato. Fate attenzione alle mie parole. Nel giro di dieci anni, saranno medicine da banco”.  Un regista di Hollywood: “Vi dico perché prendo il liquido della giovinezza. Perché mi piace scopare. E come altri patetici insicuri hollywoodisti, a cinquant’anni ho avuto un attacco di panico”.

    Quelli che lo prendono da anni, sostengono che la loro vera età si è dimezzata. Quelli che hanno appena cominciato dicono che sentono una forza che nemmeno a vent’anni, e sicurezza e buonumore. A nessuno importa degli effetti collaterali (terribili), l’essenziale è non fare mai più cilecca e non sembrare vecchi. Le signore, a questo punto, per tenersi un marito possono solo confidare nella reincarnazione in vita.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.