Lo slogan di Sarkò non piace (e porta pure sfortuna)

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“La Francia forte”. E’ questo lo slogan che accompagnerà Nicolas Sarkozy nella campagna elettorale per la conquista dell’Eliseo il prossimo aprile. L’annuncio è stato dato dagli schermi del principale telegiornale francese davanti a una platea di oltre dieci milioni di telespettatori. “Francia forte perché per uscire dalla crisi europea e mondiale si deve essere forti”, ha detto il presidente in cerca di riconferma.

    “La Francia forte”. E’ questo lo sloganche accompagnerà Nicolas Sarkozy nella campagna elettorale per la conquista dell’Eliseo il prossimo aprile. L’annuncio è stato dato dagli schermi del principale telegiornale francese davanti a una platea di oltre dieci milioni di telespettatori. “Francia forte perché per uscire dalla crisi europea e mondiale si deve essere forti”, ha detto il presidente in cerca di riconferma. Lo slogan però non riscuote particolare successo, se è vero che a stroncarlo ci si è messo pure Jacques Séguéla, considerato uno dei maggiori esperti di comunicazione politica e artefice dell’indimenticata campagna che portò François Mitterand all’Eliseo nel 1981. “Sì, è efficace, ma non è sofisticato ed è banale”, ha detto Séguéla, confermando comunque che sosterrà il presidente uscente, se non altro in nome di una vecchia amicizia (proprio a casa del celebre pubblicitario Sarkozy conobbe Carla Bruni).

    In rete già circolano le prime caricature, non certo generose nei confronti di Sarkò. Anche i commenti raccolti tra i suoi simpatizzanti  non sono positivi: “E’ roba vecchia, già sentita”, dice un ragazzo davanti alla sede dell’Ump. Un altro afferma che lo slogan fa pensare “a un uomo forte alto almeno un metro e ottanta, di sicuro non a Sarkozy”. Che sia qualcosa di già sentito è vero, e lo stesso Séguéla ricorda che a caratterizzare la campagna di Giscard d’Estaing per la rielezione nel 1981 fu la frase “Serve una Francia forte”. Slogan che non ebbe fortuna, dal momento che Giscard venne travolto da Mitterand.

    Cinque anni fa, Sarkozy affidava le proprie speranze di vittoria all’ottimismo, sintetizzato nel perfetto slogan coniato da Jean Michel Goudard “Insieme, tutto diventa possibile”. Ma oggi è tempo di serrare i ranghi, di rimontare nei sondaggi che lo danno staccato di diversi punti da Hollande. Ecco che allora si è pensato a “una specie di richiamo alle armi”, come ha descritto Séguéla il nuovo slogan del presidente uscente. “Lo slogan del 2007 faceva sognare, mentre questo no, ed è un fatto da non trascurare. Non esistono differenze sostanziali nell’impostare una campagna di comunicazione su una macchina, un detersivo o un presidente della Repubblica”, aggiunge il pubblicitario.