A studiare troppo si diventa rimbambiti. Milani contro il Cern
A studiare troppo si diventa rimbambiti. Ecco la prima cosa che ho pensato in merito ai neutrini. Conclusione: cari scienziati del Cern di Ginevra, a questo punto tutti a fare il pane. Dispiace dirlo, ma qualcuno deve farlo. Troppo comodo studiare fisso i neutroni e i bosoni. E i vostri uffici chi li pulisce? Basta fondi pubblici per la ricerca. Ai tempi di Albertone Einstein in tutto il mondo c’erano 200 fisici e otto milioni di panificatori. Oggi è il contrario. Per fare cosa? Per scoprire quelle cazzate lì.
A studiare troppo si diventa rimbambiti. Ecco la prima cosa che ho pensato in merito ai neutrini. Conclusione: cari scienziati del Cern di Ginevra, a questo punto tutti a fare il pane. Dispiace dirlo, ma qualcuno deve farlo. Troppo comodo studiare fisso i neutroni e i bosoni. E i vostri uffici chi li pulisce? Basta fondi pubblici per la ricerca. Ai tempi di Albertone Einstein in tutto il mondo c’erano 200 fisici e otto milioni di panificatori. Oggi è il contrario. Per fare cosa? Per scoprire quelle cazzate lì. Ma cosa volevano dimostrare? Che una ghianda sparata alla velocità della luce arriva prima del segnale orario delle otto? A fare il pane, a fare il pane fisso (al limite per un mese vengo anch’io, se mi piace rimango, altrimenti vado a frate). Adesso vorrei anche citarvi per danno biologico. Anzi, facciamo una bella class action contro gli scienziati del Cern. E’ da settembre che non sono più io, da quando i sapientoni hanno dichiarato al mondo che la velocità della luce non è la cosa più potente dell’universo. Da allora mi sono licenziato, ho lasciato la morosa, sono caduto nelle mani di una setta millenarista (gli ho intestato tutto, anche perché la sacerdotessa ha la settima di reggiseno). Stessa cosa vent’anni fa, quando avevo scoperto che il wrestling era truccato. Depressione totale.
Non mi stancherò di dirlo: certe notizie meglio non darle. Voi del Cern di Ginevra avete sbagliato due volte: la prima a dire la pirlata dei neutrini, la seconda a smentirla. State zitti. Anch’io ho pagato per sbaglio due volte il canone Rai, ma mica lo dico, mica faccio la figura del pirla. Per me l’unica teoria valida è quella di Cesare Lombroso. Sto aspettando qualcuno che dice “sì, è vera”. Per il momento prevale la tesi che è una cazzata. Attualmente in giro per il mondo c’è pieno di ricercatori che spendono soldi pubblici per: ferrare le zampe al mostro di Loch Ness per vedere dove va; vedere se la cuccia trovata in Portogallo ieri era di Layka (la prima cagna nello spazio). E’ già partita una spedizione mista italo-francese, se durante il viaggio trovano un’anfora romana la buttano via perché non è di loro competenza. Mi piace qui ricordare la bufala più bella della storia, le teste di Modigliani nel canale di Livorno. Ebbene, il fatto non sussiste: i ragazzi che dissero di aver prodotto i falsi erano agenti della Cia. Senza che la Cia lo sapesse.
A questo punto, come opinione pubblica indignata raccogliamo le firme per un referendum abrogativo: cambiare nome alla Nasa. Motivo? Non ha vigilato bene nel suo settore, astrofisica e astronautica (rientrano anche i neutrini). Risponde il sindaco di Houston, Usa: “E come dovevamo chiamarla?”. Interviene Botero, il più grande artista vivente e primo firmatario del referendum: “Chiamatela Zoff”. Il sindaco: “Come nome è bello, ma come facciamo a cancellare il nome sul razzo già sulla rampa?”. Botero: “Mandate su un’impresa apposta”.
Ecco un altro bel lavoro che farei fare ai cervelloni di Ginevra: lavavetri sui grattacieli di Manhattan, sospesi su un seggiolino di legno con le impiegate che li scherzano dall’interno. Tu con una pettorina: “Sono uno dei laureati in Fisica del Cern”. Alla sera a scaldare hamburger. Così impari a vantarti e a sovvertire il pronostico: cioè, Jennifer Lopez è la donna più bella del mondo e basta! (punto).
E se le donne anziane bevessero per questo? “Tutti i miei risparmi per far studiare mio nipote da fisico nucleare, e adesso mi lava i vetri al Rockefeller Center fisso”. Altra conseguenza della notizia dei neutrini più veloci della luce: ieri i masai hanno messo una pertica per terra: vogliono che il meridiano di Greenwich passi di lì. Non si fidano più dell’Onu. Capo masai: “Basta casino! Alcune nazioni tirano avanti l’ora legale, altre no. Non capiamo più niente. Come popolazione siamo abituati ad andare a letto quando il ghepardo va sull’albero. Cosa volete, tirarci scemi per venderci il Tavor?”.
P.S. Anche la storia dei bambini torero non mi convince: il fatto che a Milano ci siano 150 negozi di abbigliamento per bambini torero non significa che in zona Navigli fanno le corride abusive.
Il Foglio sportivo - in corpore sano