La guerra in Siria raccontata con i video
Dopo 27 giorni di bombardamento indiscriminato sulle case dei civili (guarda i video qui e qui), le truppe di Bashar al Assad sono entrate senza combattere nel quartiere di Bab Amr, nella città di Homs, che da giorni non aveva più acqua, elettricità e cibo. Gli uomini dell'esercito libero di Siria hanno dichiarato di essersi ritirati per permettere l'intervento umanitario, ma il governo ha bloccato i convogli della Croce rossa fuori dal quartiere.
Dopo 27 giorni di bombardamento indiscriminato sulle case dei civili (guarda i video qui e qui), le truppe di Bashar al Assad sono entrate senza combattere nel quartiere di Bab Amr, nella città di Homs, che da giorni non aveva più acqua, elettricità e cibo. Gli uomini dell'esercito libero di Siria hanno dichiarato di essersi ritirati per permettere l'intervento umanitario, ma il governo ha bloccato i convogli della Croce rossa fuori dal quartiere e ci sono testimonianze credibili di rappresaglia sulla popolazione da parte dei soldati, con esecuzioni sommarie, violenze e rastrellamenti.
Assad non dispone di abbastanza truppe di fedeltà assicurata per schiacciare la rivolta siriana simultaneamente in tutti i suoi focolai. Per questo è costretto ad agire di città in città, di regione in regione, spostando i soldati contro poche aree alla volta. Ora i suoi generali verosimilmente si sposteranno sulla direttrice nord, che porta prima alla città di Hama e poi a Idlib, che però è vicino al confine turco, da cui in questi giorni stanno arrivando gli aiuti in denaro e in armi dei paesi arabi nemici di Assad, come la Libia, il Qatar e l'Arabia Saudita.
L'esercito libero di Siria non ha le forze per affrontare le forze armate in campo aperto ed è impegnato in prove tecniche di guerriglia. Quindi attacchi improvvisi ai posti di blocco e imboscate con gli Ied, le bombe artigianali, che non sono ancora efficaci al cento per cento contro i carri armati e convogli, ma sono micidiali contro i soldati appiedati. E intanto ingrossa con lentezza, grazie alle defezioni, e non importa se le condizioni climatiche sono avverse.
La ritirata disperata da Homs non quadra con le notizie mai confermate sulla presenza di consiglieri militari stranieri al fianco degli oppositori, che per ora sembrano soltanto disinformatia di parte, come questa di Russia Today, il canale all news russo in lingua inglese.
L'esercito di Assad risponde con le tattiche brutali che usa da quasi un anno, ma l'intensità è aumentata. Spara colpi di mortaio contro manifestazioni pacifiche, spara con i carri armati contro le facciate dei palazzi, rastrella e porta via in catene i sospetti.
La qualità dei video caricati su Internet dall'opposizione è bassa: sono stati girati in pessima definizione, il novanta per cento con telefonini obsoleti, le inquadrature sono storte, le riprese sono spesso troppo mosse per capire qualcosa, l'audio è confuso. Questa è la differenza con il lavoro di un professionista, un free lance che ha venduto il suo lavoro alla Cnn. Ma il rischio per i giornalisti internazionali è troppo alto.
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