La costosa scalata alla nomination repubblicana

The Tank

Le primarie repubblicane del 2012 passeranno alla storia come le più massacranti non solo sul piano della dialettica politica, ma anche sul fronte economico. Prendiamo il caso di Mitt Romney: il ricchissimo ex governatore del Massachusetts (in campagna elettorale da ormai quattro anni) ha speso negli ultimi due mesi 55,2 milioni di dollari in spot pubblicitari (spesso per delegittimare l’avversario di turno), viaggi aerei, benzina per il bus ufficiale della campagna.

    Le primarie repubblicane del 2012 passeranno alla storia come le più massacranti non solo sul piano della dialettica politica, ma anche sul fronte economico. Prendiamo il caso di Mitt Romney: il ricchissimo ex governatore del Massachusetts (in campagna elettorale da ormai quattro anni) ha speso negli ultimi due mesi 55,2 milioni di dollari in spot pubblicitari (spesso per delegittimare l’avversario di turno), viaggi aerei, benzina per il bus ufficiale della campagna. Nonostante l’immane sforzo economico (nel solo mese di gennaio ha speso 16 milioni a fronte dei 6 ottenuti grazie alle donazioni dei magnati della East Coast), Romney non è ancora riuscito a chiudere la partita e a conquistare la nomination.

    Soffre anche in stati dove non dovrebbe avere problemi, come il Michigan e l’Ohio, mentre perde sistematicamente nel sud conservatore. Rick Santorum, dal canto suo, con una spesa minima di 5,2 milioni da fine gennaio a oggi si è imposto come principale antagonista alla scalata di Mitt, allungando le primarie e minacciando di far arrivare Romney alla convention di Tampa senza la maggioranza assoluta dei delegati. Newt Gingrich, dopo la disfatta in Florida, l’aveva detto: “Romney vince solo perché ha i soldi”, e i numeri sembrano confermare la tesi. Per conquistare il Michigan (che per settimane tutti i sondaggi davano per perso in favore di Santorum), Mitt ha utilizzato 11,5 milioni tra fondi propri e del super Pac, mentre il principale sfidante si è fermato a 9. La differenza tra le spese sostenute dai due candidati è ancor più evidente se si guarda al 2011: se Romney ha investito nella propria campagna 56,5 milioni di dollari, l’ex senatore della Pennsylvania si è fermato a 2,2 milioni.