Il rumoroso addio di Wen Jiabao

The Tank

Giunto alla fine del mandato dopo nove anni di esperienza al governo (a ottobre lascerà il posto a Li Keqiang) il premier cinese Wen Jiabao lancia il grido d’allarme: o si riforma il sistema, o sarà il caos, il disastro. Visibilmente teso, davanti alla stampa nazionale e straniera convocata all’Assemblea nazionale del popolo, Jiabao ha chiesto riforme urgenti per il paese, il partito e il governo.

    Giunto alla fine del mandato dopo nove anni di esperienza al governo (a ottobre lascerà il posto a Li Keqiang) il premier cinese Wen Jiabao lancia il grido d’allarme: o si riforma il sistema, o sarà il caos, il disastro. Visibilmente teso, davanti alla stampa nazionale e straniera convocata all’Assemblea nazionale del popolo, Jiabao ha chiesto riforme urgenti per il paese, il partito e il governo. “Se i nuovi problemi sorti nella società cinese non si risolveranno, potrebbe verificarsi ancora una tragedia storica come la Rivoluzione culturale”. Wen Jiabao non è nuovo ad appelli di questo tipo: negli ultimi due anni aveva auspicato un programma di riforme politiche, ma i media ufficiali avevano sempre evitato di riportare le sue parole. Il premier ha ammesso la crisi in cui versa il partito, che fatica sempre di più a rapportarsi con i contadini dei villaggi. Per la prima volta, inoltre, ha citato casi di corruzione ai vertici istituzionali. “Senza un’efficace riforma politica strutturale, sarà impossibile attuare le riforme strutturale necessarie, e i guadagni conquistati in questo campo potrebbero presto svanire”. Anche per questo ha comunicato la decisione di tagliare in modo drastico le stime sulla crescita dell’economia, abbassata al 7,5 per cento. “Questo aggiustamento permetterà di migliorare la qualità della nostra crescita, contribuendo a sostenere il processo di aggiustamento della struttura economica”, ha aggiunto il premier uscente. Non sono mancati i momenti di commozione, specie quando si è detto dispiaciuto per gli errori commessi e per tutti i problemi economici e sociali che la Cina ha attraversato nell’ultimo decennio. “Come premier mi assumo tutte le responsabilità se alcuni ostacoli hanno costretto il paese ad affrontare sfide impegnative”. Spazio infine all’ultimo desiderio prima di lasciare campo libero alla nuova generazione di leader: “Spero ardentemente che la gente si dimentichi di me e di tutte le cose che ho fatto per il popolo. Mi auguro cadano nell’oblio, che seguano la stessa sorte che toccherà a me quando inizierò il mio riposo eterno”.