Salvateci da Hollande

Il testo segreto di 15 parlamentari pd contro la linea socialista di Bersani

Claudio Cerasa

“Caro segretario, scusaci, ma questa storia che il Pd deve sostenere un candidato anti europeista, anti riformista e anti liberista come François Hollande a noi non ci sta bene, e ci sembra un’idea suicida, quasi una follia, e per questo ci dissociamo”. La storia è nota: tra poco meno di ventiquattr’ore il segretario del Partito democratico proverà a cancellare la vecchia, criticatissima e impolveratissima foto di Vasto per sostituirla con una nuova istantanea.

Leggi il documento del fronte anti parigino del Pd

    “Caro segretario, scusaci, ma questa storia che il Pd deve sostenere un candidato anti europeista, anti riformista e anti liberista come François Hollande a noi non ci sta bene, e ci sembra un’idea suicida, quasi una follia, e per questo ci dissociamo”. La storia è nota: tra poco meno di ventiquattr’ore il segretario del Partito democratico proverà a cancellare la vecchia, criticatissima e impolveratissima foto di Vasto per sostituirla con una nuova istantanea che ancora prima di essere scattata sta già creando qualche problema al leader del Pd, Pier Luigi Bersani. I soggetti dell’istantanea, però, questa volta non saranno né Antonio Di Pietro né Nichi Vendola, ma saranno i leader dei due partiti progressisti più importanti d’Europa: il presidente della Spd tedesca Sigmar Gabriel e il candidato socialista alle presidenziali francesi François Hollande. L’incontro di domani, organizzato dal presidente della Fondazione per gli studi progressisti europei Massimo D’Alema, servirà a mettere a punto il manifesto “per un nuovo rinascimento per l’Europa” e darà senza dubbio la possibilità a Bersani di agganciare il Pd al treno del nuovo socialismo europeo. Il vertice con i leader del nuovo progressismo europeo rischia però di trasformarsi in un piccolo boomerang per il segretario.

    E così, a poche ore dalla firma che Bersani metterà a Parigi in calce a quello che diventerà il manifesto-faro del nuovo centrosinistra europeo, succede che un pezzo significativo del Pd ha deciso di ribellarsi alla linea del leader democratico. Finora, in realtà, l’insofferenza per la foto di Parigi era affiorata qua e là in qualche dichiarazione volante e in qualche articolo di giornale (su Europa in particolare). Ora però il dissenso degli anti parigini è diventato ufficiale. E il documento di cui il Foglio è entrato in possesso, e di cui ora vi daremo conto, è più che significativo. E non solo perché a firmare questo testo – assieme ad altri tredici parlamentari del Pd – ci sono due democratici di peso come l’ex ministro Giuseppe Fioroni e l’ex vicepresidente del Consiglio Marco Follini.

    Il senso del documento del fronte anti parigino del Pd è in fondo semplice. Il Partito democratico, sostengono i quindici firmatari del “Memorandum sul Pd e l’Europa”, nasce per mettere insieme le due grandi anime del centrosinistra (quella postdemocristiana e quella postcomunista). E in questo senso, dare il sostengo a un candidato con un profilo molto, molto, molto di sinistra come François Hollande rischia di essere un errore clamoroso per un partito come il Pd che dovrebbe essere il promotore non di “un ritorno al medioevo” ma bensì di una nuova formidabile sintesi politica.

    I firmatari del documento, che trovate qui, sono, oltre a Giuseppe Fioroni e Marco Follini, i senatori Carlo Chiurazzi, Lucio D’Ubaldo, Anna Rita Fioroni, Antonio Rusconi e Maria Pia Garavaglia e i deputati Gianluca Benamati, Enrico Farinone, Giampiero Fogliardi, Tommaso Ginoble, Gero Grassi, Luciana Pedoto, Giovanni Sanga e Rodolfo Viola. E in poche battute i quindici parlamentari democratici spiegano perché il Pd dovrebbe evitare di ammanettarsi alla gioiosa macchina da guerra europea. Primo punto: l’identità del Pd e il “sogno di una società europea solidale, giusta e democratica”. “L’europeismo – scrivono gli anti parigini – non può agire a rimorchio di logiche e schemi prefabbricati. Quando si proiettano su scala più ampia le dinamiche politiche nazionali, emerge la conferma di quanto possa valere e pesare la scelta del riformismo coniugato al futuro, come noi amiamo dire. Le appartenenze del Novecento, poi, assomigliano a dagherrotipi ingialliti. Prodi e Amato, insieme ad altre personalità del mondo intellettuale e politico, hanno indicato con il loro appello pubblicato di recente sulla stampa il sogno di una società europea solidale, giusta e democratica; ma nel loro proposito non sussiste l’ancoraggio a una qualche pregiudiziale ideologica, men che meno di tipo socialista”. Secondo punto, l’errore su Hollande e l’opportunità di François Bayrou. “In Francia – scrivono ancora i quindici del Memorandum sull’Europa – Bayrou dimostra di avere più determinazione e più tenuta nella difesa della politica d’integrazione europea. Sicché appare incongruo che il Partito democratico – aderente al Gruppo dei Socialisti e Democratici nel Parlamento europeo, ma non al Partito socialista europeo (Pse) – debba adottare a senso unico una sorta di solidarietà internazionalista e dunque affidarsi totalmente alle rituali formule di sostegno al candidato socialista all’Eliseo”.

    Insomma, per farla breve, il senso del documento-appello è in fondo chiaro: se credi ancora nel progetto democratico, e non vuoi costringerci a lasciare questo partito, caro Bersani, sganciati subito dal treno del socialismo europeo e impegnati pancia a terra per salvare il Pd e non farlo diventare una specie di suicida Pds 2.0. Sennò, caro Bersani, noi anti parigini saremo costretti a trarre le nostre conseguenze. Perché così, caro segretario, noi nel nostro Pd proprio non ci sentiamo più a casa.

    Leggi il documento del fronte anti parigino del Pd

    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.