Dettagli e segreti sulle prossime missioni estere di Monti

Michele Arnese

Dopo l’Europa e l’America, tocca ad Asia e medio oriente. Dalla prossima settimana il presidente del Consiglio, Mario Monti, inizierà una serie di missioni che toccheranno Corea del sud, Giappone, Cina, Israele e infine Egitto. L’obiettivo, seppure non esplicitato, è quello di convincere gli investitori, in particolare asiatici, a investire in Italia, non solo nei titoli di stato italiani ma anche nei settori produttivi e redditizi del nostro paese.

    Dopo l’Europa e l’America, tocca ad Asia e medio oriente. Dalla prossima settimana il presidente del Consiglio, Mario Monti, inizierà una serie di missioni che toccheranno Corea del sud, Giappone, Cina, Israele e infine Egitto. L’obiettivo, seppure non esplicitato, è quello di convincere gli investitori, in particolare asiatici, a investire in Italia, non solo nei titoli di stato italiani ma anche nei settori produttivi e redditizi del nostro paese, anche dopo le regole chiare sulla golden share che ieri il ministro degli Affari europei, Enzo Moavero, ha illustrato al commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier.

    In altri termini, dopo il lavoro in Europa a fianco della Germania e della Francia per un Patto fiscale europeo non solo improntato al rigore e all’austerità ma con i primi segnali pro crescita, anche grazie alla sponda trovata nell’inglese David Cameron e nello spagnolo Mariano Rajoy; e dopo la visita negli Stati Uniti con l’incontro alla Casa Bianca e gli appuntamenti a Wall Street con la comunità finanziaria, è giunta l’ora dell’Asia, Monti si appresta a convincere i capitali asiatici a puntare sull’Italia.

    Nella missione che inizierà domenica prossima, il primo ministro conta di convincere gli investitori asiatici che ormai l’Italia è un mercato interno liberalizzato, attrattivo e competitivo. La novità che intende illustrare, oltre al consolidamento dei conti pubblici e alle liberalizzazioni, sarà la riforma del mercato del lavoro, compresa la norma per rendere meno rigidi e vincolistici i licenziamenti sia economici che disciplinari. Una richiesta contenuta tra l’altro in una recente lettera del comitato dei gruppi esteri che operano in Italia in cui è chiaro l’auspicio per una maggiore flessibilità in uscita.

    Il programma della visita asiatica, secondo la ricostruzione del Foglio, prevede nel pomeriggio di lunedì 26 marzo la partecipazione all’inaugurazione della Conferenza sulla sicurezza nucleare e poi incontri istituzionali. Al summit sul nucleare a Seul sarà presente anche il presidente cinese Hu Jintao, ha annunciato ieri il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hong Lei, in una conferenza stampa a Pechino. Il 28 e il 29 marzo, Monti sarà in Giappone dove incontrerà tra gli altri altri il premier giapponese, Yoshihiko Noda, e sarà l’ospite principale di una riunione con uomini d’azienda e di finanza in un seminario nella sede del giornale Nikkei Shimbun. In ambienti diplomatici, si fa notare che erano cinque anni che un presidente del Consiglio italiano non incontrava un primo ministro giapponese.

    Ma a Palazzo Chigi la visita più attesa è di certo quella in Cina, il 30 e 31 marzo. A Pechino Monti incontrerà il primo ministro cinese Wen Jiabao e anche i vertici della Banca centrale. La missione servirà a rinsaldare i buoni rapporti tra Cina e Italia: le visite a Roma e Milano di grandi aziende cinesi e dei fondi sovrani come Cic sono frequenti. Monti arriverà a Pechino pochi giorni dopo che il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, è stato nella Repubblica popolare, dove ha incontrato esponenti del governo, il sindaco di Pechino e il vicepresidente dell’Accademia cinese delle scienze sociali (Cass) dove ha tenuto un discorso sulla cooperazione sino-europea nella lotta ai cambiamenti climatici. Monti sarà uno degli ospiti di rilievo del Forum internazionale nell’isola di Boao, dove si tiene un appuntamento noto come la Davos asiatica. Dopo la Cina, secondo le indiscrezioni raccolte in ambienti diplomatici, il premier andrà in Israele per Pasqua e poi in Egitto il 9 e 10 aprile.