La guerra del gas nel Mediterraneo

The Tank

Tra pochi giorni (come da tempo annunciato) Ankara inizierà a trivellare al largo della repubblica turca di Cipro del nord, alla ricerca di ricchi giacimenti di idrocarburi. E’ una risposta alla stroica visita (la prima di un premier israeliano a Nicosia) compiuta da Benjiamin Netanyahu lo scorso febbraio nell’isola del Mediterraneo. Erdogan aveva avvertito il presidente cipriota di guardarsi bene dal firmare accordi con il governo di Gerusalemme.

    Tra pochi giorni (come da tempo annunciato) Ankara inizierà a trivellare al largo della repubblica turca di Cipro del nord, alla ricerca di ricchi giacimenti di idrocarburi. E’ una risposta alla stroica visita (la prima di un premier israeliano a Nicosia) compiuta da Benjiamin Netanyahu lo scorso febbraio nell’isola del Mediterraneo. Erdogan aveva avvertito il presidente cipriota di guardarsi bene dal firmare accordi con il governo di Gerusalemme, perché questo avrebbe avuto conseguenze gravi sui già delicati rapporti tra Ankara e Nicosia. Nonostante il monito perentorio, però, Netanyahu e Christofias siglarono trattati e documenti tali da preludere all’avvio di una stretta partnership non solo nel campo dello sfruttamento energetico, ma anche in quello della Difesa.

    Oltre al congelamento delle relazioni diplomatiche tra turchi e israeliani dopo il caso della flottilla attaccata dalla sicurezza di Gerusalemme al largo di Gaza nel maggio 2010, è la scoperta di immensi giacimenti di gas nelle acque comprese tra Israele, Cipro e Libano a preoccupare Ankara. Il timore di essere isolata, di dover rivedere i propri piani di potenza regionale e di hub per lo smistamento di petrolio e gas dall’Asia verso l’Europa occidentale, ha indotto Erdogan a contrattaccare. Ecco perché entro la fine di marzo le navi turche inizieranno a trivellare al largo di Kyrenia e Yialousa.

    Se tra Turchia e Israele le cose non vanno bene, ancora peggiore è il rapporto tra Beirut e Gerusalemme dopo che il Libano ha minacciato di non ratificare gli accordi di demarcazione della frontiera marittima (faticosamente tracciata dopo anni di negoziati) se prima Cipro non rivedrà i termini del trattato con Israele. Beirut accusa il vicino Israele di aver invaso la propria Zona economica esclusiva, negando di fatto al Libano i benefici economici offerti dal Leviathan, un giacimento da 130 trilioni di metri cubi di gas a 130 chilometri dalle coste di Haifa.