Per Ichino è la riforma anche del Pd
La riforma Fornero del lavoro è anche la riforma che da anni auspicava il Pd. Di più: la riforma Fornero è pure frutto di proposte e idee del partito di Pier Luigi Bersani. Non solo: sulla riforma Fornero c’era già stato un via libera di massima dallo stesso vertice del Partito democratico. Le posizioni del giuslavorista Pietro Ichino e dell’ex ministro Tiziano Treu non saranno maggioritarie nel Pd ma rappresentano l’anima riformatrice del Pd.
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La riforma Fornero del lavoro è anche la riforma che da anni auspicava il Pd. Di più: la riforma Fornero è pure frutto di proposte e idee del partito di Pier Luigi Bersani. Non solo: sulla riforma Fornero c’era già stato un via libera di massima dallo stesso vertice del Partito democratico.
I riformatori del partito capeggiato da Bersani sfidano lo sciopero generale indetto ieri dalla Cgil e rilanciano: la riforma Fornero, dicono, è anche la nostra riforma. Le posizioni del giuslavorista Pietro Ichino e dell’ex ministro Tiziano Treu non saranno maggioritarie nel Pd ma rappresentano l’anima riformatrice del Pd. “Il paese non può rimanere bloccato dai dissensi – ha scritto Ichino ieri sul suo sito – è quello che sta facendo il governo Monti e mi sembra che faccia bene”. Non penso, aggiunge il giuslavorista e senatore, che il Pd possa sentirsi isolato visto che il progetto del governo è confezionato in larga parte “con ingredienti provenienti da materiale programmatico elaborato proprio all’interno del Pd in questi ultimi quattro anni”.
Infatti coniugare più flessibilità in uscita con una maggiore tutela del lavoratore nel mercato del lavoro, contrastando l’abuso di un rapporto dipendente sotto forma di false collaborazioni autonome, era fra i cardini delle proposte del partito bersaniano. “Vivere questo progetto di riforma dell’articolo 18 come una medicina amara e indigesta da ingerire con il naso tappato da parte del Pd a me sembra molto fuori luogo”, ha detto ieri Ichino. E l’idea di far costare un po’ di più il lavoro a termine rispetto al lavoro a tempo indeterminato, puntando sull’apprendistato come contratto prevalente, come previsto dal governo, nasce dall’assemblea programmatica di Genova del Pd che si è svolta nel giugno 2010, ricorda Ichino.
Ma non è solo il giuslavorista milanese a sostenere queste tesi. C’è anche un altro esponente di spicco del Pd, come l’ex ministro del Lavoro, Treu, che nei mesi scorsi aveva criticato i contratti aziendali alla Marchionne in articolati saggi sulla rivista ItalianiEuropei, a non osteggiare il piano che sarà formalizzato oggi dall’esecutivo. “La riforma va valutata nel complesso – ha detto ieri Treu – e comunque la giudico in maniera positiva”. Il senatore del Pd spiega che ci sono tre interventi del progetto governativo. Il primo è una forma di pulizia della frammentazione dei contratti per i precari: “Lì si pulisce e si introduce una flessibilità giusta, valorizzando l’apprendistato”, dice l’ex ministro. La seconda area è quella degli ammortizzatori sociali: “Finora abbiamo avuto una copertura parziale della tutela e ora si inizia a estenderla ai lavoratori in difficoltà e questo secondo me è il tema più importante della riforma. Del resto la Cgil non ha disconosciuto questo”.
Il tema più controverso, sul quale si sono concentrati gli strali di Cgil, Sel e Idv, è quello dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Secondo Treu, “è sbagliato sostenere, come dice il leader della Fiom, Maurizio Landini, che si cancella l’articolo 18. Di fatto si tratta di un alleggerimento”. In caso di discriminazione, spiega Treu, “ci sarà il reintegro, nel caso di licenziamento economico invece ci sarà l’indennizzo economico che è abbastanza cospicuo e funge da deterrente”. L’ex ministro e senatore del Pd non nega contrasti nel partito capeggiato da Bersani: “Per il Pd c’è una difficoltà e dovremo discutere la questione avendo i testi sottomano”. Però, ricorda Treu, “il vertice della scorsa settimana tra i leader dei partiti di maggioranza aveva dato il via libera a una soluzione molto simile a quella di cui si parla ora”.
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