Sarkozy si accultura per riconquistare il cuore dei francesi

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Manca ormai meno di un mese alle presidenziali francesi, e la campagna elettorale è entrata nel vivo. Si parla di lavoro, economia, multiculturalismo in crisi e di sicurezza. La cultura, però, è completamente assente dal dibattito. Lo nota il Monde, ricordando come tutti i predecessori di Nicolas Sarkozy abbiano lasciato segni tangibili della loro passione per il mondo della cultura: di Mitterrand si ricorda la sua passione per i romanzi di Ivo Andric e (soprattutto) per la Piramide al Louvre.

    Manca meno di un mese alle presidenziali francesi, e la campagna elettorale è entrata nel vivo. Si parla di lavoro, economia, multiculturalismo in crisi e sicurezza. La cultura è assente dal dibattito. Lo nota il Monde, ricordando come tutti i predecessori di Nicolas Sarkozy abbiano lasciato segni tangibili della loro passione per il mondo della cultura: di Mitterrand si ricorda la sua passione per i romanzi di Ivo Andric e (soprattutto) per la Piramide al Louvre. Pompidou è passato alla storia più per il Centre Pompidou con le sue spesso discutibili opere artistiche che per il quinquennio alla presidenza. Valéry Giscard d’Estaing credeva di saper scrivere come Maupassant e ingaggiò Gae Aulenti per fare della stazione d’Orsay uno tra i più bei musei parigini. Perfino il tanto vituperato Chirac ha lasciato la sua firma sul museo Branly.

    E Sarkozy? “Nulla”, dice lo storico Michel Winock, che cinque anni fa aveva invece “trovato interessante il suo dichiararsi appartenente al filone storico e intellettuale della destra repubblicana”. Tutte cose, spiega Winock, “mai elaborate”. Se è vero che, come scrive il Monde, i francesi vogliono un presidente che si intenda di cultura e che apprezzi l’arte, l’handicap può risultare grave per un Sarko alla ricerca della difficile rielezione. Gli elettori transalpini, infatti, non vogliono saperne di mandare all’Eliseo “uno come Bush”, preferendo di gran lunga veri intenditori di letteratura. Ecco perché, da qualche settimana, il presidente in carica ha intensificato i pranzi con l’élite culturale parigina, frequentando musei e gallerie d’arte e partecipando a letture pubbliche di opere immortali. Un po’ come fece nel 2002 l’allora leader del Front Nationale, Jean Marie Le Pen, che saliva sul palco accompagnato dalle arie di Giuseppe Verdi. In tale circostanza le cose gli andarono bene, visto che riuscì ad approdare al ballottaggio.

    Se in questo campo Sarkozy non sembra a suo agio, anche il suo principale sfidante, François Hollande, non sembra messo meglio: tempo fa, confessò di non aver mai letto un romanzo in vita sua, salvo precisare (dopo essersi accorto della gaffe) che il suo libro preferito è “I miserabili” di Victor Hugo. Da quel momento ha iniziato a frequentare fiere di libri e appuntamenti letterari.