A. A. A. moglie cercasi. Breve storia degli annunci per cuori solitari
"E’ verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie”. Così Jane Austen inizia la sua rilettura in chiave satirica della legge universale che spinge un cuore solitario alla ricerca di un compagno ideale. Ma una volta dominati “orgoglio” e “pregiudizio”, la donna che capitola – pur continuando a sognare l’uomo giusto – deve sapersi accontentare di quel che trova.
"E’ verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie”. Così Jane Austen inizia la sua rilettura in chiave satirica della legge universale che spinge un cuore solitario alla ricerca di un compagno ideale.
Ma una volta dominati “orgoglio” e “pregiudizio”, la donna che capitola – pur continuando a sognare l’uomo giusto – deve sapersi accontentare di quel che trova. Infatti, come la divina Jane scriveva alla propria nipote: “Le donne sole hanno una spaventosa tendenza a essere povere e questo è un fortissimo argomento a favore del matrimonio”. Naturalmente, il sogno di una ragazza borghese come Elizabeth Bennet, non più giovane e con una dote modesta, di sposare un proprietario terriero come il signor Darcy, latifondista da 10.000 sterline all’anno, non era che una fantasia impossibile.
Da qui il fascino duraturo che il romanzo esercita a livello mondiale. Gli annunci per cuori solitari – introdotti in Inghilterra nel 1695 – hanno sempre dovuto la loro popolarità alla sensazione che danno di far parte della trama di un romanzo, quando in realtà si è assimilati alla pubblicità di un apparecchio domestico o una carta di credito. Come la stessa Elizabeth Bennet chiede: “Che differenza c’è, in ambito matrimoniale, tra l’interesse e la prudenza? Dove finisce la cautela e inizia l’avidità?”.
Ogni matrimonio rappresenta un’opportunità. Dr. Johnson dichiarava 250 anni fa: “Gran parte dei matrimoni avrebbe lo stesso successo se le coppie fossero scelte dal Gran cancelliere”, considerando invece le seconde nozze “il trionfo della speranza sull’esperienza”. Tuttavia, osservando i mutamenti sociologici rivelati dagli annunci per cuori solitari nel corso degli ultimi tre secoli, una costante deve essere “universalmente riconosciuta” in relazione al corteggiamento: gli uomini cercano giovinezza e offrono sicurezza finanziaria, mentre per le donne è esattamente il contrario.
Gli uomini vogliono donne sotto la trentina che siano “sane”, di “bell’aspetto” o con un “fisico gradevole” e “dolci”, caratteristiche che in termini evolutivi sono sinonimo di fertilità. Le donne ambiscono a un marito – qualunque marito – che soddisfi il loro bisogno evolutivo di assistenza e supporto per i figli. I loro annunci sottolineano quindi aspetti quali “reddito”, “proprietà” o “patrimonio”.
Gli annunci per cuori solitari risalgono alla Gloriosa Rivoluzione inglese (1688-9), che – oltre a dare origine a una monarchia costituzionale con il Bill of Rights di Locke – vide anche la nascita della Banca d’Inghilterra, della Borsa e delle assicurazioni Lloyd’s. In altre parole, la Rivoluzione commerciale, la cui linfa vitale era l’inchiostro tipografico, che nel 1695 – con l’abolizione della censura statuita dal Licensing Act – contribuì alla diffusione di una stampa popolare destinata alle fiorenti classi medie commerciali in possesso di un’istruzione. Il 19 luglio 1695, a pagina tre di uno dei numerosi giornaletti settimanali, tra inserzioni riguardanti un apprendista calzolaio, la vendita di uno stallone arabo e l’offerta di un letto usato, apparve il seguente annuncio: “Gentiluomo sui 30 anni, che si professa in possesso di un’ottima proprietà (benestante), sposerebbe giovane e brava gentildonna con un patrimonio di 3.000 sterline circa, cui darà soddisfazione tramite accordo” (cui assegnerà un reddito concordato). Nella stessa pagina compariva: “Giovane sui 25 anni, con un’attività avviata e la promessa di una rendita di 1.000 sterline dal padre, cerca anima gemella. Educato da dissidente, come i genitori, è un uomo serio”.
Entrambi sono alla ricerca di una moglie giovane, bella, brava nella gestione domestica e benestante. Il secondo inserzionista si dichiara dissidente (puritano o protestante non anglicano), come gran parte degli uomini d’affari londinesi di successo, e “serio”, a dimostrazione che si tratta di un annuncio “onorevole”. Compare in “A Collection for Improvement of Husbandry and Trade” (una sorta di guida per migliorare nella ricerca di un marito e in altre attività, ndt), pubblicazione fondata da John Houghton, diplomato a Cambridge, farmacista e commerciante in tè, caffè e cioccolata, e ufficialmente riconosciuto come creatore della pubblicità redditizia. Commercializzando l’organizzazione di incontri, Houghton rese il matrimonio un’attività da pubblicizzare esattamente come un lavoro, una proprietà o un nuovo prodotto: si trattava semplicemente di un nuovo servizio da fornire ai cittadini di una Londra abitata da 500.000 stranieri e in rapida espansione.
La doppia monarchia di Guglielmo e Maria, seguita alla Gloriosa Rivoluzione del 1688-9, non governò per patriarcato di diritto divino, ma grazie a un contratto a termine emanato dal Parlamento: per Locke si trattò di una svolta nell’autorità sociale, politica e morale, che si rifletteva in una famiglia nata da un matrimonio inteso come contratto reciproco.
Già nel 1710 venivano pubblicati 53 giornali con una diffusione di due milioni di copie, ma nel corso del XVIII secolo l’alfabetizzazione (1.740: uomini 60 per cento, donne 40 per cento) e la lettura dei romanzi di massa “sentimentalizzarono” progressivamente il sesso opposto e la scelta personale, così che il matrimonio d’amore assurse a ideale sociale, scalzando i matrimoni combinati, come si evince dai conflitti interiori dei romanzi di Jane Austen.
Un gentiluomo cercava una moglie “amabile, assennata, in grado di conversare con gentiluomini d’intendimento ed educazione liberale in salotti eleganti”. Tuttavia, la lettura comprendeva anche la “letteratura rosa” e i “romanzi erotici”, che si trasformarono rapidamente in opere gotiche, le cui fissazioni vengono messe in ridicolo dalla Austen in “L’abbazia di Northanger” e “Ragione e sentimento”. Da qui, il seguente annuncio di una giovane donna “benedetta con tutti i vantaggi della ricchezza e della bellezza e desiderosa di liberarsi dal controllo di un crudele e capriccioso tutore; ella pertanto informa il pubblico che, senza riluttanza, si getterebbe tra le braccia di un uomo di spirito disposto ad affrontare pericoli per salvarla da tal fastidioso isolamento” (1781).
Più prosaica, una donna pubblicò sulla “Aris’s Gazette” di Birmingham un annuncio per trovare “un giovane serio, di buon carattere e di bell’aspetto, tra i 20 e i 30 anni, che abbia avviato una buona attività a Birmingham o nelle vicinanze. P.S. Mio padre predilige il commercio all’agricoltura” (1784). Nel 1850 la popolazione urbana superò quella rurale e l’isolamento cittadino portò a un aumento degli annunci per cuori solitari, parallelamente all’adozione del marketing di massa anche per la combinazione di matrimoni. La Prima guerra mondiale, pur avendo ampliato gli orizzonti d’impiego delle donne, ridusse anche tragicamente di un terzo il mercato dei mariti.
La rivoluzione sessuale con la pillola, e la conseguente separazione tra sesso e matrimonio, nonché la rivoluzione dell’informazione con Internet hanno intensificato il ricorso agli annunci per cuori solitari. Tuttavia si è verificata una drastica alterazione della piattaforma, del contenuto e dell’equilibrio tra i sessi: ora “il mercato” è dominato dalle donne (60 per cento) e dai gay.
Oggigiorno le donne “si mettono sul mercato” spinte dalla pressione della carriera e della mobilità, non dalla necessità di sposarsi per fini di sopravvivenza. Inoltre, ora è l’universo femminile ad avere maggiori pretese nei confronti del mercato di riferimento. Lo scambio evolutivo tra gioventù muliebre e denaro maschile resisterà? O addirittura si invertirà? Per le donne, l’ostacolo è la tendenza degli uomini, statisticamente confermata, a cercare mogli con la metà dei loro anni più nove, come afferma una Bridget Jones delusa, essa stessa creata a immagine e somiglianza di Elizabeth Bennet.
Per approfondire: “Shapely Ankle Preferr’d. A history of the Lonely Hearts Ad 1695-2010” (“Preferibile caviglia tornita. Una storia degli annunci per cuori solitari dal 1695 al 2010”, ndt) di Francesca Beauman (Chatto & Windus, Londra 2011, 214 pagg., 12,99 £).
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